lunedì 28 febbraio 2011

Emergenza: Energie rinnovabili a rischio, il Governo le vuole stroncare !


Senza lavoro per decreto: 15.000 famiglie a rischio nel fotovoltaico

Il Governo intende presentare in pre-consiglio martedi una bozza che di fatto bloccherà il fotovoltaico con effetto quasi immediato se non retroattivo. Tetto di 8.000 MW e stop agli incentivi un MW dopo. Chi finanzierà gli impianti in queste condizioni di incertezza e dopo tutta la disinformazione che è stata fatta in questi giorni?
Stiamo agendo su vari fronti per cercare di parare il colpo:
1) oltre 55 parlamentari hanno firmato la lettera da noi predisposta per il capo dello stato e il presidente del consiglio dei ministri
2) lunedi terremo una conferenza stampa congiunta di fronte al ministero dello Sviluppo con Legambiente, WWF, GreenPeace, Aper, Anev, AssoSolare, Grid Parity Project e Kyoto Club
3) stiamo cercando di organizzare una manifestazione di fronte a Palazzo Chigi per il giorno previsto di approvazione del Dlgs (mercoledi).
Tutto questo potrebbe non bastare purtroppo.
E' il momento di fare sentire quanti interessi sono toccati da un provvedimento cosi sbagliato.
Abbiamo predisposto il testo di una lettera (lo trovate nel seguito). Ciascuno lo dovrebbe inviare e impegnarsi a farlo inviare a quante più persone possa.
Se non ci muoviamo ora faremo la fine della Spagna e saremo spazzati via. 

Dobbiamo far capire che non siamo pochi speculatori ma un vero settore industriale. Ogni operaio, ogni elettricista, ogni collaboratore dovrebbe mandare la mail.
Se ci credete diffondete agli amici, ai colleghi e ai collaboratori. Se non lo facciamo adesso la settimana prossima potrebbe essere troppo tardi.

-L'e-mail dovrebbe essere indirizzata ai seguenti indirizzi e-mail:
segreteria.presidente@governo.it,
Segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it, Saglia.segreteria@sviluppoeconomico.gov.it,
Segreteria.capogabinetto@sviluppoeconomico.gov.it, Ufficio.legislativo@sviluppoeconomico.gov.it,
segreteria.ministro@minambiente.it, atelli.massimiliano@minambiente.it, Lucarelli.paola@minambiente.it,
Degiorgi.marco@miniambiente.it
segreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it

-in cc andrebbe messo il seguente indirizzo:
info@sosrinnovabili.it
Ancora meglio se potete fare inviare anche dei fax.
Vi fornisco i numeri di fax:
Presidenza del Consiglio dei Ministri: 06 67793067
Ministero dello Sviluppo economico: 06.47887964
Ministero dell'Ambiente: 0657288513

Ministero del Lavoro: 064821207
se avete un profilo su Facebook, su Linkedin o su un altro social network diffondete la lettera. Di silenzio si muore!
Oggetto della mail: Senza lavoro per decreto: 15.000 famiglie a rischio
"On. Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Ministro dello Sviluppo Economico
On. Ministro dell'ambiente, della tutela della natura e del mare
On. Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali

In questi giorni, si decide la morte per decreto delle energie rinnovabili in Italia. Quindicimila famiglie rischiano di perdere in pochi mesi il posto di lavoro, un indotto che occupa  altre 100.000 persone sarà colpito. E' un prezzo altissimo, in termini sociali ed economici, che verrà pagato da uno dei pochissimi settori produttivi non colpiti dalla crisi e da un numero importante di lavoratori e famiglie. E' quello che succederà se il Consiglio dei Ministri approverà il decreto sulle rinnovabili nella versione che circola in questi giorni all'interno del Parlamento e su cui si leggono anticipazioni di stampa.
Dopo pochi mesi dalla (lungamente attesa) approvazione, nel mese di agosto dello scorso anno, della legge sul nuovo conto energia, lo scorso 31 gennaio la Commissione europea ha adottato, come noto, una raccomandazione in cui invita gli Stati membri ad incoraggiare le politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili, scoraggiando esplicitamente strumenti normativi retroattivi, causa di incertezza sul mercato e di congelamento degli investimenti.

A dispetto di queste premesse nelle bozze del decreto legislativo rinnovabili leggiamo la previsione di introdurre retroattivamente un limite vincolante di 8.000 MW. Stop ai progetti autorizzati e in corso di autorizzazione. Stop a molti cantieri in corso. Un vero e proprio tetto al fotovoltaico, più di 6 volte inferiore a quello fissato dalla Germania. È questa la prospettiva che annienterebbe il settore fotovoltaico a partire dalla prossima settimana con l'eventuale approvazione in Consiglio dei Ministri. A farne immediatamente le spese saranno circa 150.000 lavoratori impiegati direttamente e indirettamente nel fotovoltaico.
In queste condizioni  un'industria nascente è condannata a morte prima ancora di essere diventata pienamente adulta.
Se nell’arco di pochi giorni non si riuscirà a introdurre dei correttivi, il fotovoltaico rischia una Caporetto, con ripercussioni molto pesanti sia in termini occupazionali che di credibilità del sistema Paese. Mentre gli Stati Uniti di Obama, pur in presenza di un taglio delle spese pubbliche molto robusto, mantengono saldo il timone verso lo sviluppo delle rinnovabili, l’Italia rischia un nuovo tracollo dopo quello degli anni Ottanta.
Siamo sbigottiti, è incomprensibile. Non è abbastanza promuovere l'ambiente e la salute di noi tutti, generare ricchezza e dare lavoro a oltre 15.000 addetti diretti e fino a 100.000 indiretti, offrire l'opportunità a oltre 160.000 famiglie di diventare indipendenti energeticamente? Quali interessi si vogliono davvero tutelare? Chi sono i poteri forti che stanno eliminando ad una ad una tutte le rinnovabili? Prima l'eolico, oggi il fotovoltaico. Che destino attende un paese che distrugge sistematicamente le proprie opportunità di sviluppo?
Nonostante il parere positivo in sede di Commissioni Parlamentari (per cui lo schema di decreto attuativo della direttiva 2009/28 sull’energia da fonti rinnovabili si inserisce nel quadro della politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili e le emissioni di CO2) il dibattito in corso, specie per le notizie di stampa spesso espressione di interessi non necessariamente palesi e esplicati in sede politica e sociale, sembra preludere ad un intervento legislativo che andrà, si teme, in senso diametralmente opposto a quello, voluto dalla Commissione, di incoraggiamento delle politiche di sviluppo delle fonti rinnovabili.
La realtà è diversa. A fronte di una crisi che non smette di mordere il tessuto produttivo, è vero che il settore delle rinnovabili si muove in netta controtendenza. Gli incentivi (che, ricordiamo, non gravano sul bilancio dello Stato ma nemmeno su quello delle famiglie, come invece si è letto in questi giorni) hanno creato un volano virtuoso che ha consentito al Paese di riavvicinarsi al gruppo dei paesi leader nel campo dell’innovazione e della capacità produttiva. Il fotovoltaico, in un contesto così difficile come quello che abbiamo visto delinearsi negli ultimi anni, rappresenta un settore in crescita occupazionale e di fatturato, oltre che un settore tecnologicamente in evoluzione.
Confidiamo nell’equilibrio e nella saggezza del Governo e del Parlamento affinché si voglia intervenire per evitare che un altro tassello della nostra economia cada vittima di contrapposti interessi e di battaglie ideologiche. Confidiamo che saprete dare un futuro alle nostre famiglie e ai nostri figli che si trovano oggi incolpevoli nella precarietà e nell'incertezza."

Cordiali saluti,............................

( da
Massimo Daniele Sapienza   Presidente   Asso Energie  Future
Via Pietro Cossa 13   Roma, Italia   Tel: +39 06.69922636   Fax: + 39 06.69783357
Email: m.sapienza@assoenergiefuture.org
<mailto:m.sapienza@assoenergiefuture.org>
www.assoenergiefuture.org <http://www.assoenergiefuture.org> )
 

domenica 20 febbraio 2011

Firenze 26 febbraio, Coordinamento dei comitati per i sì ai referendum


Firenze, ore 9,30 - Circolo XXV Aprile
via Bronzino 117-118

Il Coordinamento dei comitati per i SI' ai referendum per l'acqua pubblica e contro il nucleare, costituitosi formalmente a Cremona il 5 febbraio scorso, è di fatto partito a novembre 2010 con una splendida autorganizzazione in tutta Italia di un centinaio di manifestazioni, di altrettanti comitati, coincidenti con l'anniversario della vittoria del referendum antinucleare, fatto mai avvenuto dal 1987. 


Tale forza dei Comitati antinucleari si è ulteriormente ampliata autorganizzando l'adesione alla "prima tappa del Giro d'Italia per il sì" a Cremona, nel contempo prendendo coscienza che i sopravvenuti referendum imponevano ai Comitati di base l'avvio urgente delle loro campagne referendarie non divise fra acqua e nucleare bensì uniche, perché   i referendum (il quorum!) si vincono alla base, e si vincono o si perdono tutti assieme, uniti si vince divisi si perde. Già in alcune regioni sono in corso iniziative unitarie acqua-nucleare.  A tal fine sono state chieste verifiche ai comitati referendari nazionali.  A Cremona il Coordinamento ha proposto di effettuare la seconda tappa del Giro per il 26 febbraio a Firenze , dove  l'assemblea dunque potrà decidere quali strumenti organizzativi (compreso il logo) dovranno dotarsi i Comitati per affrontare la campagna referendaria porta a porta, paese per paese, quartiere per quartiere.


Firenze, via Bronzino 117: dalla Stazione centrale SMN 20 minuti a piedi oppure con la tranvia in via Alamanni fermata Paolo Uccello, pasto veloce, conclusioni entro le ore 18.
Info su Firenze: Gino Carpentiero al tel. 347 5481255

Qui di seguito alcuni materiali già disponibili per la campagna referendaria:

Se desideri leggere la relazione di Cremona, clicca su http://www.scribd.com/full/48369247?access_key=key-1dmj7wvzr8ujp7eghb75





giovedì 17 febbraio 2011

Anche la Valdinievole alle prese con l'emergenza smog

                                                            di Legambiente Circolo Valdinievole
MONTECATINI. La centralina di Capannori (che è quella di riferimento per la Valdinievole) ha già oltrepassato i limiti di polveri sottili consentiti dalla legge per più di venti volte dall'inizio dell'anno.Ricordiamo che, secondo le normative UE, il tetto massimo di sforamento dei limiti di pm10 è di 35 giorni l'anno. Dopo 15 giorni di sforamento dovrebbe scattare il primo livello di provvedimenti, dopo 25 il secondo.


L'area vasta che comprende Lucca, Capannori, la Valdinievole etc, risulta essere ai primi posti, almeno in Italia centrale, nella non virtuosa classifica per l' inquinamento dell'aria. I problemi sanitari dovuti a forti concentrazioni di polveri sottili sono gravi, anche se a volte sottostimati.Ricordiamo solo uno studio tedesco su un campione di persone reduce da infarto, che ha dimostrato che la maggior parte di loro, aveva passato le due ore precedenti all' attacco cardiaco in mezzo al traffico. Invitiamo i sindaci della Valdinievole a prendere quanto prima provvedimenti, almeno per limitare il problema. Certo è assolutamente necessario che questi, perchè abbiano un senso, siano presi da tutti i comuni dell'area vasta e non solo da alcuni.

Le soluzioni al problema di cui sopra esistono: dal vietare il transito ai mezzi più inquinanti, al privilegiare il trasporto pubblico, al ridurre il riscaldamento etc, ma ci preme evidenziare nuovamente, che qualsiasi politica di riduzione delle polveri sottili può sperare di essere efficace solo se coordinata ed applicata su tutto il territorio in oggetto. Il nostro Circolo è disponibile a collaborare per individuare le iniziative da fare a breve e medio termine per ridurre il problema dell' inquinamento dell' aria nel nostro territorio.


da Greenreport   7 febbraio 2011

giovedì 10 febbraio 2011

Magari


 Non basta chiedere che una classe politica vada via e che la magistratura operi con severità

di  Monica Lanfranco

Riusciremo a ridere, o quanto meno a sorridere, quando tutto questo sarà alle spalle? Cercando di dare un nome ai sentimenti che si provano davanti allo spettacolo che una intera classe politica sta dando di sé, e del paese, al mondo intero, credo che si possa anche parlare di lutto.
Un senso di lutto che sta tutto dentro ad un avverbio, più volte ricorso nelle risposte dei padri e dei fratelli delle presunte fidanzate del capo del governo che, raggiunti dai colleghi speranzosi di fare lo scoop, rispondevano così alla domanda se la loro congiunta fosse la favorita del sultano: "Magari".
La storia umana è piena di frasi semplicistiche ma efficaci, che si tramandano e si traducono in molte lingue per dire verità scomode e incancellabili, e una di queste è pecunia non olet. E infatti questi padri e fratelli hanno educato e promosso le loro figlie ad un principio e ad una pratica di vita che bene è stata confermata dalla ormai celebre Karima, che in un brano telefonico intercettato dice, riferendosi al premier: " Finché ci sta lui io mangio, se lui se ne va che cazzo mangio più?".
Cibo, sostentamento, casa, riparo, salute, lavoro, pace, bisogni primari come quello di potersi mantenere per vivere la propria vita. Ma è davvero ormai diventato normale fare qualunque cosa per soddisfare ogni bisogno? Di quali bisogni, di quali valori trasmessi come imprescindibili stiamo realmente parlando, di fronte ad adulti e maggiori (ricordate la famiglia di Noemi Letizia, che offriva la figlia con tranquilla serenità al premier e alla stampa?) che invitano le nuove generazioni a vendersi, perché è così che si fa, perché è così che tutte e tutti fanno?

Dai furbetti del quartierino, alle veline, alle velone, alle letterine, passando per le ragazze immagine, i tronisti, le escort, l’Italia in questi anni ha arricchito di nuove parole e nuove figure il vocabolario e l’immaginario della corruzione, del disimpegno, della banalità del male che lentamente ci ha fatto regredire a paese da studiare con attenzione, ma non certo dove vivere con agio.
Non molto tempo fa si diceva ’dignitosa’, della vita, come auspicio per sé e per chi ci era vicino. Forse vale la pena di rammentare cosa si intenda per dignità. Vado in rete, su wikipedia, e leggo: "Con il termine dignità si usa riferirsi al sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione. Per i modi della sua formazione e le sue caratteristiche intrinseche, questo sentimento si avvicina a quello di autostima, ovvero di considerazione di sé, delle proprie capacità e della propria identità. Pertanto il concetto di dignità dipende anche dal percorso che ciascuno sceglie di compiere, sviluppando il proprio ’io’. Ugualmente si riconosce dignità alle alte cariche dello Stato, politiche od ecclesiastiche richiedendo che chi le ricopre ne conservi le alte caratteristiche".

Ed ecco un’altra parola, autostima, che rimbalza, e ferisce fortissima come una lama improvvisa negli occhi abituati al buio. Quale può essere l’autostima che provano per se stesse le migliaia di giovani donne che in questi anni sono state l’esercito di manovalanza per le cene, le trasferte vacanziere, gli intrattenimenti,(nel prima e nel dopo cena), per gli ospiti, anche di Stato, come Gheddafi e Putin?
Il Financial Time, che titolava L’Italia merita di più , nel 2007 aveva aperto una finestra sullo squallore culturale in cui il nostro paese versava: l’articolo di Adrian Michaels era intitolato Naked ambition, (ambizione nuda) e anticipò le riflessioni offerte due anni dopo da Lorella Zanardo nel suo documentario Il corpo delle donne. Pensare che quell’articolo fu aspramente criticato dal governo, fino al punto di suggerire una possibile ingerenza negli affari italiani, oggi sembra quasi irreale.

Veramente gli italiani, ed in particolare le donne italiane, ritengono accettabile che si vendano, sulla tv terrestre, quiz di prima serata cercando di provocare i genitali dei maschi e non i cervelli degli spettatori?- si chiedeva Michaels nell’articolo. Veramente oggi in Italia ci sono così tante madri e padri che si augurano che le figlie e i figli riescano a sfondare nel mondo dello spettacolo, o in altri ambiti, non importa come? Veramente ha vinto nel cuore e nelle teste di molti adulti il modello che da venti anni a questa parte la mafiosa gestione nazionalpopolare dell’informazione e dell’intrattenimento ha inculcato dalle tv nelle nostre case?

Perché tutto non si risolva in una battuta, in qualche servizio tv (ieri erano ben tre solo su Rai tre, tutti alla ricerca della fidanzata, quando forse ci sarebbero notizie da dare e inchieste da fare) non basta chiedere che questa classe politica corrotta vada via, e che la magistratura operi con severità. Serve un progetto culturale e politico che dia spazio, voce e opportunità alle tante, e ai tanti, giovani e non, invisibili fin qui perché quasi mai oggetto di ribalta mediatica, che hanno detto no. Non a tutti i costi: ci sono beni e valori indisponibili, non siamo in vendita, la dignità viene prima.


lunedì 7 febbraio 2011

Referendum: Cremona, campagne unitarie per 3 SI'


A seguito dell’adesione di oltre cento comitati e movimenti di base, il 5 febbraio 2011 si è svolto a Cremona il forum con 68 presenze da 17 province con l'obiettivo di promuovere dal basso una campagna referendaria unica sui 2 quesiti a favore dell' Acqua Pubblica e sul quesito contro il Nucleare
Alla relazione introduttiva (allegato 1) è seguita l’approfondita discussione.
La prima decisione operativa riguarda l’impegno dei Comitati costituitisi in Coordinamento nazionale ad avviare fin dai prossimi giorni nei rispettivi territori iniziative di unica campagna referendaria su entrambi i temi: vota Sì per l’acqua pubblica e contro il nucleare.
Nel contempo è stato deciso di inviare a ciascun comitato elettorale nazionale già costituitosi ( 3 in totale ma separati) un formale invito (allegato 2) ad un incontro per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria nazionale che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Infine ci siamo dati appuntamento per la “Seconda tappa” con l’assemblea del 26 febbraio prossimo a Firenze.

Allegato 1
L’Assemblea, convocata da una proposta cui hanno aderito oltre 100 gruppi e movimenti di base contrari al nucleare attivi in diverse parti d’Italia, riunitasi a Cremona il 5 febbraio 2011 per affrontare le questioni aperte dalla grande sfida democratica rappresentata dai prossimi Referendum che si dovrebbero tenere tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011, se non interverrà una traumatica interruzione della Legislatura con l’indizione di elezioni politiche anticipate, è chiamata a discutere sulle seguenti proposte.

Considerando indispensabile che sulla scelta del ritorno dell’Italia all’energia elettronucleare e sul tema dell’acqua “risorsa pubblica” si pronunci direttamente il popolo italiano attraverso lo strumento referendario perché tali opzioni, di rilevanza eccezionale per l’interesse generale e per il futuro stesso del nostro Paese, non possono dipendere dai calcoli di corto respiro di maggioranze temporaneamente al potere;
nella convinzione che il Piano nucleare ENEL-EDF, costituito da 7 centrali per circa 11,2 GW da realizzare entro il 2050 con la copertura del 20% soltanto del fabbisogno elettrico nazionale (Enea, Rapporto 2009) sarebbe un’avventura finanziaria che ricadrebbe sui conti pubblici dello Stato, cioè sulle tasche dei cittadini e sarebbe in diretta competizione sia con le fonti rinnovabili sia con la “risorsa” efficienza energetica in grado di creare molti più posti di lavoro;
ritenendo assai alta la posta in gioco perché i referendum sul nucleare e sull’acqua riguardano la sicurezza e la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente e dei fiumi di fronte ai cambiamenti climatici, l’uso plurimo dell’acqua, l’uguaglianza dei cittadini nel diritto di accesso ai beni comuni, lo svuotamento del valore delle autonomie locali e il peso democratico dei territori, la validità e sostenibilità del modello economico scelto, la responsabilità nell’uso delle risorse finanziarie sempre più scarse;
chiedere a tutte le forze politiche, economiche e sociali che si favorisca lealmente la partecipazione ai Referendum, per riconsegnare la decisione alla sovranità popolare: nel 1987 furono i cittadini elettori a decidere con i Referendum di allora l’uscita dell’Italia dal nucleare; oggi, siano ugualmente i cittadini elettori a decidere con il Referendum se rientrarci o no;
giudicare obiettivo prioritario per tutti i sinceri democratici il raggiungimento del quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto, soglia di partecipazione decisiva per rendere valida la consultazione popolare referendaria;
impegnarsi, anche per questo motivo, ad una rinascita della democrazia partecipativa, aprendo con l’attuale prima tappa a Cremona un “percorso costituente” a livello di società civile per la creazione di un Coordinamento nazionale dei gruppi e movimenti di base contrari al nucleare, autonomo dai partiti, sempre aperto a nuove proposte e al coinvolgimento con pari dignità di nuovi soggetti, in una logica inclusiva e ispirata ai principi dell’autogoverno, teso a elaborare e perseguire una strategia comune di respiro nazionale ed europeo;
proporre a tutti i livelli , nazionale, regionale e locale di caratterizzare la Campagna referendaria con la scelta secca e chiara dei Sì ai 3 Referendum sul nucleare e sull’acqua , nella convinzione che le ragioni specifiche a favore della cancellazione dell’opzione nucleare dal futuro dell’Italia si rafforzino reciprocamente con le ragioni contrarie alla privatizzazione dell’acqua e che una moderna ed efficace campagna mediatica abbia bisogno di una chiave culturale ed etica complessiva, piuttosto che di un eccesso di dettagli tecnici a sostegno di un solo specifico quesito;
invitare alla massima unità possibile tutte le forze interessate al successo dei Referendum e indicare nel confronto tra il nostro Coordinamento nazionale, in via di costituzione, e i Comitati Referendari nazionali la strada più utile per rendere efficace e vincente una Campagna referendaria che non deve assolutamente cadere in un eccesso di distinzioni, polarizzazioni, logiche divergenti o addirittura latente concorrenza tra i diversi soggetti promotori o sostenitori dei Referendum;
incaricare una propria delegazione a verificare se esistano le condizioni per forme di collaborazione con i Comitati referendari nazionali, nel rispetto comunque della totale autonomia del nostro Coordinamento nazionale che rimane un valore non negoziabile e un principio disponibile solo per i gruppi e movimenti di base che lo costituiscono;
chiedere che l’esito di tali incontri venga riferito alla prossima Assemblea dei nostri gruppi e movimenti per assumere decisioni fondate e conseguenti, per meglio definire e orientare le nostre capacità organizzative che, nel frattempo, dovrebbero costituire coordinamenti locali e regionali, impostare campagne informative unitarie e creative già aperte , ove possibile, alla collaborazione con i movimenti dell’acqua pubblica.
Sentendoci noi tutti, partecipanti a questa assemblea, attori responsabili e appassionati della sfida referendaria e sentendoci parte di tante energie che operano nei territori, invochiamo un diverso rapporto centro-periferia e riteniamo che la dimensione della rappresentanza nei Comitati referendari nazionali non si possa risolvere con la vecchia forma della cooptazione ma con veri e seri rapporti bidirezionali . Con la nostra assemblea vogliamo cominciare a scrivere questa nuova pagina, innovando nel metodo, puntando sulla capacità di interazione delle nostre reti, sulla nostra creatività e competenza, riconoscendo al nostro lavoro sul territorio la dignità che merita.
Al vanaglorioso e illusorio “rinascimento nucleare” vogliamo rispondere con la rinascita di una coscienza civile al servizio della nostra comunità locale e nazionale.

Allegato 2
Spett. Responsabile…..
Comitato Referendario Nazionale …..
L’Assemblea dei gruppi e dei movimenti di base contrari al nucleare, riunitasi sabato 5 febbraio 2011 a Cremona come prima tappa verso la costituzione di un proprio autonomo Coordinamento nazionale (in allegato l’elenco delle adesioni),
di fronte alla grande e difficile prova dei prossimi Referendum e alla sfida del raggiungimento del quorum,
ritenendo indispensabile una convergenza strategica e operativa sui temi dell’energia e dell’acqua bene comune,
convinta che per raggiungere l’obiettivo del 50% più uno degli aventi diritto al voto l’unità di tutte le forze e di tutti i soggetti presenti nei territori, come attori e strumento di democrazia partecipata, sia fattore decisivo,
Vi chiede l’urgenza di un incontro con una nostra delegazione per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Vi comunica inoltre che stiamo già avviando in molte Regioni italiane e in molti territori una campagna unitaria a sostegno dei Sì ai Referendum.
nazionale
L’esigenza che avanza è quella che vogliate accogliere sollecitamente questa richiesta, anche in previsione di una nuova Assemblea nazionale che si terrà a Firenze il prossimo 26 febbraio e alla quale verranno riferiti i termini dell’incontro.
Ringraziandovi dell’attenzione che vorrete dimostrare alle nostre proposte, restiamo in attesa fiduciosa di una vostra risposta. Cordiali saluti,...


venerdì 4 febbraio 2011

Cremona: incontro sui referendum


Sono almeno 90 i comitati  e le associazioni che hanno già aderito al forum del 5 febbraio 2011 a Cremona:
Comitato Aiutiamo l’ambiente, Comitato Noi ambiente e salute, Circolo culturale AmbienteScienze, CreaFuturo, Comitato Energia e democrazia, Comitato sì alle rinnovabili no al nucleare, Circolo Il fontanile, Circolo Abete rosso, Mille città del sole, Buon mercato salvambiente, Assemblea permanente No F35, Circolo Il colibrì, Ecologisti del Piemonte, Gruppo Cinque Terre, Movimento per l’alternativa al nucleare, Coordinamento  antinucleare salute ambiente energia, Ecologisti di Pinerolo, Medicina democratica, Coordinamento comitati antinucleari piemontesi, Rete antinucleare Piemonte, Rete vercellese antinucleare, Comitato VCO-Alto novarese, Comitato antinucleare Alessandria, Coordinamento lombardo Energia felice, Comitato antinucleare Legnago e Basso veronese, Circolo Noi di Vangadizza, Comitato civico Per Correggio verde, Associazione naturalistica pinerolese, Arci, Comitato docenti e studenti Novara, Circolo XXV aprile, Comitato no dighe Patagonia, Contropiano, Cittadini ecologisti, Vertenza Livorno, Centro documentazione Cubo, Comitato no tangest, Associazione per la pace Novara, Bilanci di giustizia, Idee di futuro, Laboratorio per la pace di Galliate, Novaresi attivi, Associazione cristiana casagrande, Comitato 3 ottobre, Commissione diocesana giustizia e pace, Emergency, Cub, Pax Christi, Rete Lilliput, Libera Ferrara, Emmaus, Grilli estensi, Comitato città sostenibile, Cittadini della nuova resistenza, Amici di Borsellino, CRETA Centro ricerche su economia territorio, ambiente – Pisa, Sindacato USB, "Associazione Ca' Boiardi", "Comitato Nonuke di Piacenza", "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico", VAS - Associazione verdi Ambiente e Società, Comitato No Coke Savona, Comitato per Acqua pubblica Savona, Gruppo Persona – Ambiente, Comitato scientifico Equivita – Roma, "Lotta nucleare", "Movimento no nucleare day 26 giugno", il comitato antinucleare del territorio piadenese, il comitato antinucleare del territorio casalasco, il comitato antinucleare del cannetese, il coordinamento dei comitati contro le autostrade cr-mn e ti-bre, “Cittadini della Nuova Resistenza amici di Borsellino e Schönau”, "Movimento no nucleare day 26 giugno", "Mondo senza guerra e violenza", "Gruppo Fuoritempo", "ISDE Italia Associazione medici per l'ambiente", "AIEA Associazione esposti amianto", "Mondo in cammino", "Mountain Wilderness Italia", "San Remo sostenibile", "Amici Beppe Grillo Roma", "Ufficio problemi sociali e del lavoro, pace giustizia e salvaguardia del creato", "Forum siciliano movimenti per l'acqua", "Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia", "Comitato antinucleare e per le energie rinnovabili S. Benedetto Po,   Seguono le adesioni individuali...
info FB  338 7491876

sui recenti sequestri alla camorra in Val di Chiana

sui recenti sequestri alla camorra in Val di Chiana

pubblicata da Libera A Siena il giorno giovedì 3 febbraio 2011 alle ore 20.50
COMUNICATO STAMPA


I recenti sequestri di beni effettuati ai danni di sospetti affiliati alla camorra nella nostra provincia sottolineano il fatto che non esistono terre immuni dal rischio di infiltrazioni mafiose.
Al di là delle responsabilità penali, Libera a Siena sente la responsabilità di rafforzare le difese della società civile a supporto di patrimoni esposti a rischio di espoliazione a vantaggio di associazioni criminali. Quanto più una zona è di pregio, quanto più è lontana dal pericolo di infiltrazioni mafiose tanto più è appetibile e sicura per incistarvi affari loschi e malavita organizzata.
I giornali parlano del triangolo Montepulciano-Torrita-Chianciano, come già ci trovassimo in una zona compromessa. Noi sappiamo che non è così, ma è pur vero che inquietanti presenze si registrano nella nostra provincia ormai da decenni.
Le istituzioni non possono essere lasciate sole, così come non bastano le deleghe alle forze dell’ordine o alla magistratura, occorre rafforzare i presidi dei cittadini, alzare i livelli di allerta e richiamare ad una maggiore attenzione chi vi è preposto.

Libera Contro le Mafie, associazione presieduta da Luigi Ciotti, ha fondato da un anno un proprio coordinamento in terra di Siena, collabora con enti locali e forze dell’ordine nell'intento di rafforzare le difese cercando di dare il proprio contributo ad una rete di legalità concreta ed attiva, animata da persone di buona volontà, unite da un obiettivo comune: educare alla legalità e contrastare la criminalità organizzata.
L’esperienza di Libera è diffusa su tutto il territorio nazionale ed il coordinamento senese si offre solo come riferimento locale per chi volesse unirsi ad altre persone per condividere un impegno di civiltà sempre più necessario.
Il cantiere senese si è attivato con un gruppo di lavoro centrato sul contrasto alle attività criminose di tipo ambientale, in questo mese prepara incontri in vista della Giornata Nazionale della Memoria promossa il 19 marzo per ricordare i caduti di mafia. Quest’anno la XVI Edizione si svolgerà a Potenza e da Siena partiranno dei pullman.
L’invito è a non lasciarsi isolare e a lavorare per sostenere la crescita di una coscienza civile per rafforzare le istituzioni democratiche messe di fronte a prove sempre più impegnative.

Per mettersi in contatto con il coordinamento senese di Libera Contro le Mafie si può passare attraverso il profilo su Facebook Libera a Siena oppure scrivendo a siena@libera.it

mercoledì 2 febbraio 2011

Come è andato il conclave ecologista e civico? di Michele Dotti

A due a due

"Non verremo alla meta ad uno ad uno,
"ma a due a due. Se ci conosceremo
"a due a due, noi ci conosceremo
"tutti, noi ci ameremo tutti e i figli
"un giorno rideranno
"della leggenda nera dove un uomo
"lacrima in solitudine."

(Paul Eluard)


In questa splendida poesia di Eluard mi pare riassunto il senso e lo spirito del "Conclave ecologista e civico" che si è tenuto a Bologna questo week-end, promosso dal nostro "Sogno" insieme agli amici della "Costituente ecologista", del "Gruppo delle Cinque Terre" e al "Centro nuovo Modello di Sviluppo" di Francuccio Gesualdi.

conclave1.jpg

L'obiettivo era quello di fare incontrare fra loro uomini e donne di buona volontà, rappresentanti di associazioni, comitati, liste civiche, reti locali e nazionali accomunati dal sogno di "gettare le basi per l’avvio di un processo unitario aperto, inclusivo e partecipato" per "portare il respiro della società civile nelle rappresentanze e nei luoghi della decisione, superando i limiti del sistema partitico attuale, con una visione ecologista, civica e democratica costruita dal basso."

Raccogliere in un percorso politico unitario tante esperienze diverse nate in seno alla società civile, nei mondi dell'ecologismo, del pacifismo, della solidarietà e della legalità parrebbe quasi follia se dovessimo giudicare dalle esperienze del passato, sempre rigorosamente fallimentari.

Ma come disse Albert Einstein: "Spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza."

E a Bologna gli "sprovveduti" ritrovatisi sono stati davvero tanti, quasi duecento provenienti da tutta Italia, accomunati dalla sfida di tracciare insieme una via credibile per uscire dalla crisi, attraverso un progetto che sappia offrire una visione a medio e lungo termine di una società desiderabile, che punti alla qualità di vita, al rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona e che veda nella sostenibilità ambientale una opportunità e non un problema.

Certo si tratta di una sfida enorme, ma come ha scritto Johann Wolfgang von Goethe: "Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi, possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente."

Ed è davvero difficile fare un rendiconto dell'avvio di questo "gioco".
Possiamo dire che sono stati due giorni di lavori intensi, in plenaria e in gruppi di lavoro tematici, in cui si è riscontrata una sostanziale condivisione dei "valori" (che non è poco!) e dei "contenuti", come io immaginavo, e un progressivo avvicinamento su quelle che si ritiene debbano essere le "regole", da scrivere insieme, a garanzia che nessuno dei soggetti partecipanti possa in alcun modo egemonizzare il percorso; regole fondate su principi di "ecologia politica" e di democrazia diretta e partecipativa (una testa - un voto, leadership condivisa, partecipazione democratica, ecc…).

Il punto su cui, per ora, invece non si è ancora riusciti a fare una sintesi è quello della "appartenenza ai partiti" di alcuni soggetti partecipanti al processo (dagli amministratori dei Comuni virtuosi fino ai Verdi, che hanno promosso l'avvio del percorso della Costituente Ecologista) e di possibili futuri rapporti con altri schieramenti.

Su questo punto rimangono visioni anche molto diverse fra loro, che però almeno ora si conoscono più approfonditamente e si rispettano reciprocamente. E questo è già una grossa novità nello scenario politico del nostro paese fatto di insulti e continue delegittimazioni degli avversari.

Ci si è lasciati comunque con alcuni impegni concreti per il futuro, aperti a tutti quelli che vorranno parteciparvi:
- portare avanti insieme dei tavoli programmatici per definire i contenuti;
- creare gruppi territoriali per promuovere la partecipazione;
- creare un gruppo di coordinamento nazionale;
- promuovere e coordinare insieme delle campagne comuni (acqua e nucleare) che saranno a mio avviso una straordinaria occasione per essere presenti in tante città ed entrare un contatto diretto con migliaia di cittadini, facendoci conoscere con delle azioni concrete e non con delle parole al vento.

Che i nostri figli e nipoti possano un giorno "ridere della leggenda nera..."