giovedì 9 agosto 2012

Plastica:Riciclaggio tedesco


Sono stato in Germania a visitare dei parenti e ho notato con stupore che le bottiglie dell’ acqua in plastica vengono riciclate negli stessi supermercati dove la si acquista. Sono rimasto allibito.

Il tutto funziona così: tu compri una o mille bottiglie d'acqua e paghi 10 centesimi a bottiglia. Quando poi riporti le bottiglie vuote e non schiacciate nel supermercato le introduci nel macchinario atto al riciclaggio. A operazione finita premi il tasto di fine operazione che emette uno scontrino del valore delle bottiglie immesse. Es. 10cent x 10 bottiglie inserite, si avrà uno scontrino di 1 euro da utilizzare per la spesa da effettuare.

Non si vede una bottiglia di plastica buttata per strada.
Prendiamo esempio.

lettere dalla rete: di P.S.

martedì 10 aprile 2012

Piana Firenze-Prato-Pistoia: verso un accordo per la mobilità slow

Mobilità sostenibile
Si è riaperta nelle settimane scorse la discussione su come progettare nella Piana Firenze-Prato-Pistoia una mobilità alternativa a basso impatto ambientale, e per questo è stata rispolverata la proposta di Legambiente della metroferrotramvia, un sistema di trasporto pubblico su ferro, con una colonna vertebrale rappresentata dall'asse Firenze-Prato-Pistoia ma capace di irradiarsi in tutta la zona, passando quindi per Calenzano, Sesto F.no, Campi B.zio, Signa, Poggio a Caiano, Montemurlo, Agliana, Montale e Quarrata.

Questo progetto, tanto ambizioso quanto importante per rendere sostenibile la mobilità dell'area, auspichiamo che trovi "energie" per essere sviluppato nei prossimi mesi. Intanto, sempre a proposito di mobilità nella Piana, entro la metà di aprile i tecnici delle province di Prato e Firenze con quelli dei comuni di Prato e Campi Bisenzio dovranno definire il progetto da presentare alla Regione per finanziare il piano che renderà accessibile Gonfienti attraverso il sistema delle ciclabili, recuperando anche la viabilità di collegamento tra la Mezzana Perfetti-Ricasoli nel comune di Campi e Prato attraverso via del Ciliegio.
Questo è il risultato dell'incontro di oggi tra l'assessore regionale Anna Marson, il presidente della provincia di Prato, Lamberto Gestri, il sindaco di Prato, Roberto Cenni, l'assessore provinciale Alessio Beltrame, l'assessore provinciale alla pianificazione di Firenze, Marco Gamannossi e il vicesindaco di Campi Bisenzio, Serena Pillozzi. Il finanziamento avverrà con il bando da 6 milioni di euro per il Parco della Piana.
«Sul fronte dei percorsi ciclabili con questo intervento, oltre a garantire l'accesso a Gonfienti, si potranno sviluppare le connessioni tra Prato, Campi e Calenzano e con le infrastrutture di servizio come parcheggi e stazioni ferroviarie», ha sottolineato l'assessore Beltrame.

 L'incontro di stamani ha consentito di parlare anche del progetto di  mobilità slow per tutta la Piana, da Firenze fino a Pistoia.
«E' stato deciso di dare un'accelerazione anche al progetto di mobilità leggera a cui stiamo lavorando con le Province di Firenze e Pistoia - ha annunciato il presidente Gestri - ci già siamo mossi per fare una sorta di fotografia dello stato dell'arte delle piste ciclabili e individuare i collegamenti che sono necessari alle singole reti già esistenti, anche con lo scopo di creare le connessioni con i cosiddetti centri di attrazione, e cioè parcheggi, stazioni ferroviarie e poli commerciali».

da     greenreport.it,  4 aprile 2012 

lunedì 2 aprile 2012

Acqua, a Firenze arriva la campagna di “Obbedienza Civile” per il rispetto degli esiti referendari


Arriva anche a Firenze la campagna di "obbedienza civile" del Forum italiano dei movimenti per l'acqua. Dopo il primato conquistato da Arezzo, prima città in Italia dove è partita l'iniziativa, e l'adesione di molte città toscane, domani 29 marzo, alle ore 14.30 agli sportelli di Publiacqua (via Villamagna 90/c) gli attivisti del Forum toscano consegneranno oltre duecento richieste di rimborso raccolte tra i cittadini dell'area dell'Ato3, che comprende Firenze, Prato Pistoia, Valdarno, Mugello.

Si chiede a Publiacqua il rimborso della remunerazione del capitale investito abolito coi referendum di giugno e illegalmente ancora presente nelle bollette dei cittadini e che va ad incidere, secondo i rappresentanti del Forum, per un 10-20% sulla tariffa. «Il 12 e il 13 giugno 2011 gli italiani hanno scelto di mettere l'acqua fuori dal mercato e togliere i profitti dall'acqua - hanno dichiarato dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua - e ad oggi nessun gestore applica la normativa in vigore dal 21 di luglio dichiarata immediatamente applicabile dalla Corte Costituzionale».
La fase successiva della campagna di "obbedienza civile" - spiegano dal Forum - sarà l'autoriduzione delle tariffe così come stabilito dai referendum di giugno. «Finché non sarà avviato un percorso di ripubblicizzazione dell'acqua, come scelto da 27 milioni di italiani, il Forum acqua pubblica toscana continuerà la sua lotta in difesa dell'acqua e per il rispetto della democrazia». A stretto giro è arrivata la risposta di Publiacqua spa, che comunica: «Accoglieremo domani con simpatia e un caffè i rappresentanti del Forum toscano dell'acqua pubblica nell'ambito della campagna di autoriduzione delle bollette - ha dichiarato  Erasmo D'Angelis presidente di Publiacqua - daremo loro anche l'indirizzo a cui rivolgersi per affrontare le questioni tariffarie e della remunerazione del capitale investito, e cioè il ministero dell'Ambiente, il Commissario dell'Ato 3 ed eventualmente l'Autorità nazionale del Gas  e dell'Energia a cui stanno per essere probabilmente trasferite le funzioni relative alla regolazione del nostro settore».

Da Publiacqua fanno sapere che al momento agli sportelli è pervenuta solo 1 bolletta autoridotta, e se ne annunciano 200 su circa 370.000. «Evitiamo di alimentare altri equivoci - ha continuato D'Angelis - siamo noi le prime vittime di questa paradossale incertezza e vuoto legislativo che continua ormai a 10 mesi dal referendum. Non le decidiamo noi le tariffe, ma è un compito che spetta alle autorità pubbliche. Ci limitiamo a farle applicare perché solo grazie alle bollette, senza altri finanziamenti, lavoriamo per migliorare reti ed impianti e per garantire al meglio il servizio in questi mesi di gravissima emergenza siccità, che ci preoccupa e richiede ulteriori opere. 
Tra l'latro siamo anche in attesa di ricevere indicazioni dall'Ato3 su come comportarci nei confronti degli utenti che si autoriducono la bolletta, e faremo di tutto per evitare rischi di lunghi contenziosi e buchi finanziari per morosità. Segnalo che da oltre un anno, come tutte le aziende idriche, abbiamo problemi insormontabili di accesso al credito per continuare ad investire per opere pubbliche e ambientali fondamentali. Ognuno faccia le sue battaglie, ma credo che quella degli investimenti sia davvero una battaglia comune anche con i movimenti per l'acqua pubblica» ha concluso D'Angelis.

da greenreport.it,  28 marzo 2012

martedì 14 febbraio 2012

Inceneritori, oggi la discussione in Consiglio Provinciale a Firenze

di Massimo Vanni ( da La repubblica)

 Idv e Sel annunciano la «non partecipazione» al voto sul Piano dei rifiuti nel consiglio provinciale di oggi. Se Sel e ldv non votano Barducci pronto a estrometterli.
E il presidente Andrea Barducci prepara il ribaltone: a meno che i due alleati del Pd non cambino idea nelle prossime ore, martedì Barducci li metterà fuori della porta. «Il tempo dei giochetti è finito, se non sono in grado di assumersi responsabilità nella mia giunta non c’è spazio per loro», ha già spiegato ai dirigenti Pd il presidente della Provincia. Ma non finisce qui. Perché dopo lo “strappo” a sinistra Barducci progetta di aprire all’Udc.

Di sorpassare a destra il sindaco Matteo Renzi e avviare il primo grande “laboratorio politico” Pd-Udc  in terra fiorentina (c’è già Greve) chiamando Federico Tondi  in giunta. Tutto si giocherà lunedì pomeriggio a Palazzo Medici Riccardi, quando sui banchi del Consiglio provinciale arriverà il Piano interprovinciale dei rifiuti con il suo carico di impianti: oltre all’inceneritore di Case Passerini, che costruirà la “Q.thermo” (60% Quadrifoglio, 40% Gruppo Hera), quelli di Selvapiana e di Testi, il raddoppio di quello di Montale e la discarica delle Borra. Proprio ciò che va stretto a Sel e Idv: «A quel voto non parteciperemo», confermano Alessandro Cresci segretario Idv e Riccardo Lazzerini consigliere Sel.  Non possiamo investire tutto sull’incenerimento, i Comuni stanno raggiungendo traguardi importanti sulla raccolta differenziata», dice il segretario dell’Idv Cresci. E visto che lunedì si vota solo l’adozione, in attesa dell’okay definitivo che arriverà se va bene a giugno, «non parteciperemo ma presenteremo subito dopo le nostre proposte di modifica al Piano». Che si voterà anche nei consigli provinciali di Prato e Pistoia.

E’ una non partecipazione che ha però una chiara connotazione negativa: «E’ la linea comune presa con Idv e federazione della sinistra», spiega Lazzerini, unico eletto di Sel in tre province. «Dove siamo in maggioranza non partecipiamo, dove siamo all’opposizione (come l’Idv a Pistoia, ndr), votiamo contro», spiega lo stesso esponente di Sel. Non partecipare significa dunque mettersi di traverso.
Sinistra e Idv vogliono forse uscire dalla maggioranza provinciale? «Niente affatto, la nostra strategia politica rimane quella dell’alleanza di Vasto, quella di Pd-Idv-Sel uniti», dicono Cresci e Lazzerini. Ma tanto basta però a Barducci, che nel suo programma elettorale aveva Case Passerini e tutto il resto.
Se questa è la linea, nella traballante Provincia, martedì  Sel e ldv saranno fuori dal governo. E a quel punto proprio Barducci, un presi dente che si è fin qui caratterizzato per le sue posizioni “di sinistra”, spalancherà le porte ai moderati dell’Udc. Probabilmente al consigliere Tondi, che già in questi mesi si è impegnato nella commissione per la Città metropolitana. Cioè nell’elaborazione della riforma post-Province.

Greve in Chianti a parte, quello della Provincia sarebbe il primo esperimento di peso: una sorta di “virus” iniettato nella statica geografia politica fiorentina, in vista del dopo-Monti. «Altro che alleanza di Vasto, qui ormai sta cambiando tutto», avrebbe detto lo stesso Barducci al suo gruppo Pd.

lunedì 6 febbraio 2012

Tegole fotovoltaiche: il tetto che produce energia


di Viola Carmilla *

Dopo i pannelli fotovoltaici da installare sul tetto o in giardino, arrivano le tegole fotovoltaiche: perfettamente integrate nella struttura dell’edificio, efficienti e soprattutto belle da vedere. Il problema estetico è infatti uno dei fattori che hanno finora ostacolato la diffusione dell’energia solare in Italia, un paese ricco di borghi antichi e centri storici dove l’installazione dei pannelli solari è non solo antiestetica, ma spesso vietata dalla legge.

La tegola solare permette di ovviare a questo inconveniente. Già presente sul mercato da più di un anno, il prodotto si è infatti perfezionato e diversificato in modo da integrarsi sempre meglio nel paesaggio. Sono oggi disponibili sia tegole che coppi fotovoltaici.
Le tegole sono di fatto piccoli pannelli solari da applicare sulla parte piatta di ogni tegola o tra una tegola l’altra. La differenza rispetto a un tetto tradizionale è percepibile, ma siamo ben lontani dall’impatto estetico di una copertura costituita interamente da pannelli fotovoltaici. Inoltre, l’installazione richiede un rifacimento solo parziale del tetto e la resa può essere molto elevata.

I coppi solari rappresentano la vera novità. Sono fatti esattamente come i coppi tradizionali, solo che sulla loro superficie è ricavato l’alloggiamento per un pannellino fotovoltaico. I difetti rispetto alla tegola: costano di più, richiedono il totale rifacimento del tetto.
I vantaggi: sono più belli e più simili ai tetti tradizionali, non hanno bisogno di installatori specializzati e danno diritto alla certificazione di “integrazione totale” del pannello nel tetto. Questo significa che, nelle zone sottoposte a rigide normative in ambito paesaggistico, i coppi permettono di ottenere le necessarie autorizzazioni all’installazione con più facilità rispetto alle tegole.

L’offerta di tegole e coppi solari cresce a vista d’occhio e i produttori sono già un buon numero. Una chicca tutta green? Le tegole prodotte a Rovigo da Fornace Fonti: in argille naturali della pianura padana, senza aggiunta di fanghi o additivi industriali, provviste di pannellini solari sostituibili qualora la ricerca in ambito fotovoltaico dovesse portare a tecnologie sensibilmente più efficienti.


da tuttogreen.it   8 settembre 2011

domenica 29 gennaio 2012

La soluzione sette per cento

dal blog di Beppe Grillo

I sondaggi danno il MoVimento 5 Stelle in forte crescita, superiore al 7%. Una soluzione venefica per il Sistema che con l'ingresso in Parlamento nel 2013 di 40 cittadini non soggetti ai giochi di potere sarebbe FINITO. Se il M5S fa il 7%, la paura fa 90.

Questa previsione ha avuto per i partiti e per i media l'effetto di un elettroshock. I politici e le lobby, non potendo più ignorare un fenomeno imprevedibile, incontrollabile e assente dal programma della P2, sono passati alla fase diffamatoria. Alla ricerca del pelo dell'uovo, di frasi estrapolate dal blog e reinterpretate. Alla caccia di grillini che non si sentono più grillini. I giornali e le televisioni conoscono alla perfezione il loro mestiere di macchine della merda, Feltri con Boffo in confronto era un dilettante. In particolare i quotidiani della sinistra eccellono. Progressisti con il culo degli altri, sanno fare molto bene il loro lavoro di sputtanatori mettendosi su un piedistallo. La macchina della merda che vede in prima fila vignettisti grandi firme, pennivendoli della Repubblica e dell'Unità, ma anche, in varia misura, di tutti gli altri giornali, si è mossa all'unisono. L'obiettivo, neppure nascosto, è quello di staccare Grillo dall'opinione pubblica e di far rientrare i "bravi ragazzi" del M5S nel recinto progressista, razionale del Pdmenoelle benedetto da Napolitano, ma anche nella nuova destra rosè di Fini che ha diviso il talamo (nella parte di Ruby ) con Berlusconi per vent'anni.

In poche settimane sono stato etichettato prima "evasore" e "terrorista" per una frase quasi banale su Equitalia "Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze", poi attaccato per una pornostar in lista per il M5S per le prossime comunali a La Spezia (notizia falsa... peccato) dai nostalgici del bunga bunga, quindi additato come razzista per aver scritto che la cittadinanza automatica agli stranieri nati in Italia è oggi un oggetto di distrazione che serve solo ai partiti per prendere voti. A proposito, chi ha scritto la legge "Bossi- Fini", forse proprio Fini? Proprio lui? Io non sono per nulla contrario alla cittadinanza per gli immigrati, ma vanno valutati modi e tempi a livello europeo. Perché invece delle manfrine, delle cittadinanze onorarie, dei banchetti a uso elettorale, non è stata messa in discussione dai partiti a Bruxelles? Meglio le solite sceneggiate del Pdmenoelle con banchetti e abbracci.

"E' il potere dei più buoni" come cantava Gaber "penso alle nuove povertà che danno molta visibilità". Ultima porcata la Tav in Val di Susa, uno spaventoso scempio economico, ambientale, ma soprattutto della democrazia. Per un accenno alla geometrica potenza, mi ritrovo brigatista. Non mi fermerete e soprattutto non fermerete i cittadini. Nel frattempo continuate a scrivere cazzate, è la sola cosa che un servo può fare.

venerdì 20 gennaio 2012

Emergenza smog a Firenze e nelle città toscane: Legambiente ha organizzato un "flash mob" di denuncia

Legambiente si "sdraia per terra" per far comprendere agli amministratori come una buona qualità dell'aria nelle nostre città, sia un diritto dei cittadini. L'associazione ambientalista ha organizzato questa mattina in piazza S. Marco a Firenze un "flash mob" "per il diritto ad un respiro più pulito".

Alle ore 11:00 un fischio ha innescato un attacco di tosse ed una quarantina di dimostranti hanno indossato la mascherina antismog e si sono sdraiati a terra, immobili per due minuti. Fra i manifestanti anche una decina di disabili della compagnia teatrale "Isole Comprese".
Al secondo fischio sono stati srotolati striscioni di Legambiente che contenevano la scritta: "Ci avete rotto i polmoni!", "basta smog!". La scelta è ricaduta su Piazza S. Marco, poiché snodo centrale degli autobus fiorentini è diventata invivibile a causa dell'eccessivo inquinamento. Ma non sono esenti del resto altre zone della città, come testimonia Mal'Aria, la campagna di Legambiente sull'inquinamento atmosferico, che rileva in particolare come il 2012 si sia aperto con una conferma eclatante degli elevati livelli di PM10 nell'aria delle città capoluogo della Toscana, criticità che affligge anche altre città della nostra regione.

«Quante automobili in più invaderanno le città toscane a seguito degli annunciati tagli dei treni per i pendolari? - si chiede Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - La crisi non può giustificare la scomparsa del trasporto pubblico locale, men che meno quello su rotaia. In Toscana nel 2011 i tagli al servizio ferroviario sono stati del -3,3%, con un aumento del costo del biglietto di +1,5%. Anche se siamo consapevoli che non esistono ricette miracolistiche, siamo convinti che il buonsenso ci dovrebbe suggerire una particolare attenzione alla mobilità dolce (ciclopedonale, sostenibile, basata su nuovi criteri di accessibilità urbana e su nuovi e più sobri stili di vita). Per questo chiediamo con forza più coraggio nelle politiche per la mobilità nella nostra regione!». 

Nel 2011 in base ai dati forniti da Legambiente riportati nel dossier "PM10 ti tengo d'occhio" sono stati tre i capoluoghi di provincia toscani che hanno superato il bonus di 35 giorni previsti per legge (limite giornaliero di protezione per la salute umana del PM10 di 50 µg/m3).
Firenze si posiziona al 40° posto nella classifica con 59 giorni di superamento in base ai dati della centralina di Ponte alle Mosse, (che però è una stazione di tipo traffico e non fondo, tipologia di riferimento per legge, in cui comunque le giornate di superamento sono state 38 ndr). Fuorilegge anche Pisa al 48° posto (centralina Borghetto con 44 giorni di superamento) Prato al 52° con 43 giorni di superamento nella centralina di via Roma. Da sottolineare le 64 giornate di sforamento di PM10 a Montale (PT), località toscana che registra la quantità di giorni più alta per il superamento del limite consentito dalla legge. Il problema si dimostra grave anche nella piana lucchese dove la centralina di Capannori ha chiuso l'anno con 57 giorni di sforamento.
Firenze, secondo i dati di Legambiente riportati in Ecosistema Urbano 2011, non occupa posizioni virtuose nemmeno per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2). La media dei valori medi annuali, registrati dalle centraline urbane sul territorio comunale, dimostrano come Firenze piazzandosi al 2° posto nazionale (63,3), in negativo, non è riuscita a rispettare i limiti superando quello indicato dalla legge con un valore medio di 40 μg/m3.
Non è solo il traffico, tra le fonti di emissione di inquinanti atmosferici, a salire sul banco degli imputati, almeno per la città capoluogo della Toscana: risulta, infatti, che a Firenze il riscaldamento in termini percentuali abbia più o meno lo stesso peso dei trasporti per quanto attiene il PM10. «Quando il livello d'inquinamento supera i limiti la risposta è sempre la stessa: blocchi del traffico che tamponano solo l'emergenza, ma nessun piano concreto che preveda una progressiva diminuzione del traffico privato-hanno dichiarato da Legambiente-. Occorre che gli enti locali promuovano finalmente la cosiddetta "mobilità dolce", solo così potremo ottenere la riduzione di smog e rumore, in vista di un modello trasportistico più sobrio, equo e sostenibile».

Servono quindi interventi strutturali incentrati sulla mobilità collettiva pubblica in particolare su ferro. Purtroppo per rimanere a Firenze, nonostante i successi della Linea 1 della tramvia, i lavori per le altre linee previste ad oggi (2-3), non sono ancora partiti, mentre comitati e gruppi di cittadini sono già in strada per alzare la bandiera della protesta contro la realizzazione dell'infrasstruttura.

Per informazioni: Dossier Mal'aria 2012        www.legambiente.it

da greenreport.it      20 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012

L'IMU che depreda la campagna

di Monica Bedana *

L'Italia pare aver completamente dimenticato il fatto di possedere anche un patrimonio agricolo. Se ristrutturato da politiche intelligenti, che lo mettessero almeno in parte al riparo dall'instabilità dei mercati, potrebbe essere un'enorme porta aperta sul futuro di un'economia finalmente sostenibile.
Favorire le zone rurali significa da un lato sviluppare il turismo legato a paesaggio, natura ed ambiente; dall'altro significa potenziare quella immensa fonte di cultura che è la gastronomia, strettamente legata alla peculiarità ed eccellenza dei prodotti del nostro territorio. In entrambi i casi ciò si traduce in posti di lavoro. E in una forma di sviluppo economico che rappresenta forse l'unica alternativa pienamente accettabile alla globalizzazione, rispettosa dell'uomo, dell'ambiente, della storia e della cultura.

Invece questo Governo, oltre a quadruplicare le tasse sui terreni agricoli ha deciso che l'IMU va applicata non solo ai fabbricati rurali, ma anche ai frantoi, ai silos, alle stalle, ai fienili, alle cantine...
Il sacrificio che vergognosamente non si richiede ai grandi patrimoni lo si cava dalla terra e dalla forza lavoro, esattamente come ai tempi in cui Cristo si fermava a Eboli. Tempi di cui nessuno dovrebbe aver nostalgia.

* da :   RI Resistenzainternazionale                      13 gennaio 2012

lunedì 2 gennaio 2012

A proposito del sostegno della Regione alla mobilità elettrica: bene, ma meglio la mobilità in bicicletta


 di Sergio Signanini *

E' giusto il sostegno alla mobilità elettrica, che non produce inquinamento atmosferico e acustico, ma con altrettanta convinzione e disponibilità di fondi si dovrebbe sostenere la mobilità in bicicletta, che è la forma di mobilità più ecologica ed efficiente.

Le forme più vere di mobilità sostenibile sono quelle basate sulla propulsione umana, che non consumano energie, se non quelle muscolari e quindi non producono inquinamento, né nelle città, né dove si ottiene l'energia, che in Italia deriva ancora per gran parte da combustibili fossili.
I mezzi elettrici sono sicuramente meno inquinanti e consumatori di energie di quelli a motore a combustione, però occupano spazio, consumano comunque energia e poi costano molto e il loro uso non giova alla salute in quanto non richiedono movimento fisico.
Si comprende l'intenzione lodevole della Regione di favorire l'uso dei mezzi elettrici, ma una seria analisi costi -benefici, soprattutto ambientali, sociali ed economici, imporrebbe che si dedicassero molte più risorse a sostegno della mobilità in bicicletta.
Ancor più della mobilità elettrica, il sostegno alla mobilità ciclistica incide su molti fronti.
Oltre alla riduzione dei livelli di inquinamento nelle città; allo stimolo alla green economy; e l'avvio di progettualità nuove (come ad esempio quelle delle ciclostazioni), l'uso della bicicletta ha ulteriori ambiti di intervento positivo: migliora, infatti, le condizioni di salute di che si muove in bicicletta, è un mezzo a basso costo di acquisto e di gestione che può essere alla portata di tutti i cittadini, sia nella sosta che nella circolazione occupa pochissimo spazio, e lo spazio nelle nostre città e un bene limitato, non richiede grandi investimenti in strutture di appoggio; è un mezzo in continua evoluzione tecnologica, che quindi può generare innovazione.

Con 2,8 milioni di euro regionali, rivolti all'acquisto di mezzi elettrici, si potrebbero comprare circa 28 mila biciclette, che i comuni potrebbero mettere a disposizione dei ragazzi da 10 a 18 anni, offrendo così un segno concreto di impegno alla mobilità sostenibile e di educazione ambientale.

* esperto di mobilità sostenibile       ( da greenreport.it      2 gennaio 2012 )