mercoledì 21 luglio 2010

Verso una costituente ecologista. Un buon contributo di Fiorello Cortiana per iniziare la discussione

Care/i tutti,
vi mando qualche nota sintetica sulla ripresa di un protagonismo politico degli ecologisti in Italia.
Berlusconi non è la causa del disastro egli ne è l'esito più probabile. La casusa sono i partiti popolari che non hanno compreso il passaggio dalla cortina di Yalta alla globalizzazione, la necessità di una soggettività politica europea, la necessità di accompagnare il Paese verso un'economia della conoscenza ed a un welfare adeguato, mentre si contendevano la rappresentanza e le rendite di posizione di lavoratori dipendenti e pensionati della società industriale e post-industriale dello scorso secolo. I verdi, i radicali, la rete, alleanza democratica, sono stati degli indicatori di una crisi di forma e di contenuto. Esperienze ritenute appendici dai partiti popolari e che, del resto, non sono riuscite a proporsi come capaci di contendere l'indirizzo e la guida del Paese. Ad esempio ricordo che nel coordinamento nazionale dei verdi fui l'unico dei coordinatori eletti a votare contro la proposta di uscire dal contenitore federato dell'Ulivo per stare nel Girasole in cambio di qualche seggio in più sui banchi dell'opposizione, dove saremmo finiti nel 2001.
Oggi è la diffusa e aumentante astensione a definirsi come critica politica di un sistema politico sostanzialmente consociativo ma, seppur non ascrivibile come appendice dei partiti, l'astensione si presenta come dissoluzione del patto civile e riflesso dell'atomizzazione sociale e produttiva. Questo significa una crisi dell'idea di politica come partecipazione e discorso pubblici, qualcosa di molto pericoloso per la natura della democrazia, come stiamo vedendo di giorno in giorno.
Risignificare la politica e l'azione politica oggi significa fare i conti con i blocchi consociativi e spartitori e favorire i processi che li mettano in discussione e prefigurino nuovi protagonismi e nuove regole per la partecipazione politica e per una democrazia liberale.
I verdi non sono stati estranei a questo processo né sono stati avulsi dalle derive esistenziali. Come non vedere i salti della quaglia, secondo convenienza, da parte di coloro che criticavano come destri e corrotti coloro che proponevano ed esercitavano azioni politiche all'insegna di un riformismo radicale e della sostenibilità, coloro che proponevano l'eperienza ecologista in politica come l'ambizione di esse avanti, fuori e oltre le antinomie ideologiche destra/sinistra, coloro che proponevano un'ecologia delle differenze e coerentemente aprivano le porte ed includevano chi aveva avuto travagli esistenziali, etici, culturali simili, ma a partire dalla barricata ideologica opposta. Cosa è restato di questo ceto politico in ricollocazione? La Federazione dei Verdi può dirsi estranea a questa deriva?
Come ho avuto occasione di dire ad Angelo Bonelli i Verdi, la Federazione, oggi sono parte del problema per la presenza degli ecologisti come titolari di parola nell'agenda politica.
Il miglior modo di onorare ciò che di buono e significativo siamo stati e abbiamo prodotto è un sano "solve et coagula", che richiede non il gesto ma la sostanza di un passo indietro, di una astensione, per liberare tutte le storie, le competenze e le energie di ognuno. Angelo per primo, come gli ho detto, la federazione può mettere a disposizione di questo processo gli spazi e risorse che ha se ne ha. E' una scelta matura che deve prendere facendo i conti con sè stessa, le energie che sistanno aggregando perderebbero ogni credibilità, e ogni slancio motivazionale, nell'intrecciare un balletto negoziato per appello e costituenti. Angelo ha espresso una consapevolezza che mi auguro gli permetta di riprendere il passo e la credibilità che ha avuto come assessore locale e regionale, così mi auguro che tutti gli iscritti abbiano una credibilità personale da rimettere in campo, invece che inchieste giudiziarie con cui fare i conti o solo pratiche di cucina e bottega per la cordata che oggi risultano competenze inservibili.
La gestione di Pecoraro & Company, della quale Angelo ha una piena corresponsabilità, così miope e presuntuosa dal confondere la discrezione di tanti con la remissività, presenta oggi una evidenza non discutibile: i Verdi non suscitano alcuna simpatia e curiosità, non costituiscono una suggestione inquieta nè per i cittadini nè per le cordate autoreferenziali quali sono i partiti oggi.
La Federazione non può essere la promotrice di alcuna costituente, pena la totale mancanza di credibilità di questa proposta e, quindi, nessun potere di attrazione verso le esperienze della sostenibilità e dei diritti, verso le singole energie e competenze che pure tra le professioni e nelle università ci sono, ora come 26 anni fa.
Credo che oggi come allora, nel definirsi sul piano dell'azione politica collettiva, gli ecologisti costituiscano un indicatore della crisi di forma e di contenuto della politica e non una sua immediata risposta. Per questo l'azione politicamente più significativa che è possibile fare oggi è quella di connettere, mettere in comunicazione/confronto, le singole esperienze e le singole persone per la creazione di un arcipelago rispettoso delle specifiche identità. Una rete che condivide l'assunto che la terra ci è data in prestito dai nostri figli e, affinchè sia possibile restituirgliela, siano necessarie pratiche sostenibili che reggano alla prova del principio di precauzione, una rete di persone ed esperienze che si definisca come "noi e gli altri animali". Con un approccio olistico e un'etica della responsabilità verso il vivente, con un retroterra epistemologico della complessità, quindi con un approccio laico, per credenti e non, che affronta questioni e problemi per risolverli e non per avere una bandiera identitaria testimoniale. Una rete di persone che condividono perciò l'assunto di un'ecologia delle differenze come condizione favorevole a processi virtuosi che no dissipano energie e risorse umane all'insegna delle dinamiche antropologiche e relazionali legate a logiche prevaricatorie, di branco, di cordata, di corti e cortigiani.
In questo senso occorre porre attenzione e riflessione intorno ai modelli di natura reticolare e ai loro processi.
Qui la reputazione e l'autorevolezza non contano meno del potere strutturale di comunicazione nella definizione di orientamenti ed indirizzi.
Per questo mi sembra importante che coloro che condividono la necessità di fare delle esperienze e delle potenzialità dell'ecologismo in Italia una soggettività politica, capace di azione e parola nella definizione dell'agenda politica e nell'uso delle risorse normative e finanziarie pubbliche, debbano condividere un approccio culurale e metodologico.
Non solo, credo che debbano attuare il processo di inclusione nella rete degli ecologisti italiani per cooptazione finchè, per approssimazioni successive non si definiscamo modalità che insieme all'apertura non consentano la scalabilità. Troppe tessere false, troppe tessere di scambio, troppi usi delle risorse della federazione o delle rappresentanze istituzionali per fare tessere e fuzionari di cordata/corte, troppe nomine fatte per dare stipendi e utilizzare risorse per la corte/cordata.
Ci occorre una tensione esistenziale che veda la politica degli ecologisti come funzione inquieta, non come accettazione della propria parte in commedia (una commedia che per il Paese sta finendo male) da mantenere e difendere come rendita di posizione.
Ciò non significa tornare alle ingenuità formali degli inizi quali gli ordini alfabetici nelle liste o i limiti di mandato, con deroghe..., ciò non significa accorgersi troppo tardi che eravamo un arcipelago articolato su più piani, ma quello dei rappresentanti istituzionali avocava a sè la rappresentanza, trasformando l'arcipelago nel partito degli eletti.
Insomma, abbiamo dedicato, chi lo ha fatto, molte energie alla politologia, alla sociologia, alla filosofia politica e della scienza, oggi siamo consapevoli che occorre dedicare tempo all'antropologia, alle dinamiche relazionali e ai modelli collettivi di organizzazione.
Lavorare ad una rete siffatta significa condividere esperienze, indirizzi, pratiche, che si definiscono per approssimazioni successive, come il Gruppo delle Cinque Terre ha sinora fatto e come gli Eco regionali hanno riportato e raccordato.
Lavorare ad un processo di biologizzazione della politica significa operare dentro ai contesti che ne producono una sua risignificazione all'insegna dell'interesse generale, della trasparenza, della partecipazione informata e della legalità. Questo vuol dire che sul piano della rappresentanza istituzionale si possono vivere e percorrere esperienze diverse è l'inerzia del processo che deve essere in sintonia.
Un esempio concreto: le prossime scadenze amministrative a Torino, Milano, Bologna e Napoli, costituiscono una straordinaria occasione per esprimere un punto di vista ecologista su un nuovo urbanesimo, capace di produrre comunità aperte, partecipi e sostenibili, in una relazione consabevole locale/globale.
Se una rete quale quella che ipotizzavo proponesse il suo sguardo, la sua matrice, le sue soluzioni per queste città capoluoghi e sapesse metterle sull'agenda politica con le coalizioni che si stanno formando potremmo assistere in una città alla presentazione di una lista di ecologisti, in un'altra alla presenza della matrice proposta all'interno di una lista civica, in un'altra invece nulla di significativo. Ciò che importa è la qualità e l'autorevolezza delle proposte ecologiste e dei proponenti che avanziamo in uno scenario elettorale di per sè nazionale, 4 capolughi da nord a sud della penisola, tra cui la seconda e la terza città per numero di abitanti.
Ho fatto questo esempio perchè ci deve stare a cuore il processo di aggregazione reticolare degli ecologisti senza dare per scontata una partecipazione elettorale, ma utilizzando fino in fondo l'opportunità di questa scadenza sul piano della comunicazione, della connessione e dell'affermazione di una proposta e di una pratica.
Per questo propongo di definire, in base all'esperienza si qui fatta e alla competenze disponibili, una serie di questioni a partire dalle quali organizzare incontri pubblici nella quattro città avendo l'esplicita accortezza di coinvolgere tutti i protagonisti e gli interessi delle filiere che le riguardano affinché si confrontino con l'approccio che proponiamo.
Ad esempio, sto mettendo insieme una serie di realtà politico culturali/sociali che condividono la necessità di offrire al dibattito pubblico, che interesserà Milano in vista dell’elezione del Sindaco e del rinnovo del Consiglio Comunale, una idea di città e delle specifiche proposte da definire attraverso modalità aperte e pubbliche.

Condividono la necessità di fondare questo lavoro su un approccio metodologico rigoroso ed estraneo ad ogni strumentalizzazione e necessità partitica perché questa è la condizione per la sua qualità ed efficacia trasversale. Condividono la necessità di tradurre le singole questioni in termini ed esempi che si riferiscono alla vita quotidiana dei milanesi, alle loro preoccupazioni e speranze e a quelle dei loro figli. Abbiamo ipotizzato per questo quattro specifici incontri:

- Governo del Territorio, PGT, Expo, per quali funzioni, per quali cittadini, per quale metropoli regionale. Un incontro nel quale coinvolgere anche i sindaci dei comuni di cintura.

- Decentramento, partecipazione, sussidiarietà. Come cambiare le attuali Circoscrizioni, utili solo a distribuire risorse ai portaborse delle cordate di partito. Come contribuire alla creazione di una comunità cittadina capace di essere una opinione pubblica avvertita.

- Innovazione, Design, nova produzione di valore e di impresa, quali politiche pubbliche per un ecosistema cognitivo che comprenda l’accademia, la ricerca, la trasferibilità nell’impresa, l’incontro tra competenze e la creazione di impresa

- Le ex Municipalizzate ed il loro possibile contributo ad un processo che veda la città cogliere le sfide della globalizzazione, come opportunità per l’innovazione qualitativa, sottraendole ad una deriva autoreferenziale. Invece di farle vivere come interlocutori di un mercato finanziario legato a bolle e balle come quello del nucleare, possono rifenire il riferinmento/facilitatore capace di aggegare professionalità, magari in cassa o disoccupate, e di generare sin off che collaborino con i condomini, anche aggragati tra loro, con le imprese fornitrici e con il sistema creditizio,per l'efficacia e l'efficenza energetica: coibentazioni e cappotti agli edifici, infissi coibentanti, pannelli solari e fotovoltaici. Si genererebbe nuovo civismo sostenibile, risparmio energetico, risparmio nelle bollette, nelle emissioni, insieme a nuova occuazione sostenibile e consapevolezza sociale diffusa.

- La condizione della donna, in relazione alla sua libertà di scelta, professionale e genitoriale, al suo lavoro di cura e alla mancanza di politiche di welfare che altri paesi europei hanno da tempo messo in campo con esiti importanti sul tasso di natalità. Ci sono esempi e ipotesi relative a politiche municipali possibili. Questa è una questione che ha ampie implicazioni generazionali e sociali nella costruzione di una città dell'abitare e di una comunità di cittadini consapevole ed avvertita.

Sempre investendo energie e faccia in processi coerenti con la costituzione di una rete ecologista ho accettato anche di fare parte del comitato organizzatore dei 5 referendum per Milano

Oggi non va sprecata l'opportunità referendaria civica, perchè costituisce l'unica possibilità di un coinvolgimento dei cittadini più avvertiti sul piano degli indirizzi di politica pubblica dell'amministrazione comunale. Cambieremo il governo di questa città, e gli interessi cui si riferisce, solo con una coalizione ampia "ambrosiana", quali siano i riferimenti e le ipotesi nazionali dei partecipanti.
Trovo significatifo che tra i promotori dei referendum ci sia Edoardo Croci, docente Bocconi e, sopra tutto, ex assessore della Moratti che ha rotto, sulle politiche del traffico, con il veto della Lega.

Quesiti referendari al Comune di Milano

1 Oggetto: Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per ridurre traffico e smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione di “ecopass” e la pedonalizzazione del centro


“Volete voi che il Comune di Milano adotti e realizzi un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità “pulita” alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli ad emissioni zero) e l’allargamento progressivo fino alla “cerchia ferroviaria” del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti.

In particolare gli interventi richiesti sono:

a. il potenziamento del sistema metropolitano milanese con il completamento delle linee 4 e 5 entro il 2015;

b. il raddoppio entro il 2012 dell’estensione delle aree pedonali, sia in centro che in periferia, comprendendo per lotti l’intera area della Cerchia dei Navigli a partire dal “Quadrilatero della moda”;

c. il raddoppio entro il 2012 delle aree a traffico moderato (zone a 30 Km/h) e la realizzazione di interventi per la sicurezza stradale dei quartieri residenziali;

d. la realizzazione entro il 2015 di una rete di piste ed itinerari ciclabili integrati e sicuri di almeno 300 km ed il raddoppio entro il 2012 degli stalli di sosta per le biciclette;

e. la protezione e preferenziazione di tutte le linee di trasporto pubblico entro il 2015, in modo da aumentarne velocità e regolarità;

f. l’introduzione in tutta la città, a partire dalle aree periferiche, di un servizio diffuso diurno e notturno di “bus di quartiere” che faccia servizio dalle singole abitazioni alle principali fermate del trasporto pubblico, senza costi aggiuntivi rispetto al titolo di viaggio;

g. l’estensione sull’intero territorio cittadino del servizio di bike sharing, raggiungendo 10.000 bici entro il 2012 e del servizio di car sharing raggiungendo 1.000 auto elettriche entro il 2012;

h. il prolungamento dell’orario di servizio delle linee metropolitane fino alle ore 1.30 tutte le notti;

i. il potenziamento del servizio taxi mediante il ripristino del secondo turno che garantisca fino a 8 ore aggiuntive di servizio (“seconda guida”);

j. il ripristino del divieto di circolazione e carico e scarico merci nella Cerchia dei Bastioni nelle fasce orarie di picco del traffico mattutine e pomeridiane e la promozione un sistema di logistica condivisa con veicoli elettrici;

k. l’estensione della regolamentazione della sosta in tutta l’area compresa all’interno della “cerchia filoviaria” e nelle aree circostanti gli assi delle metropolitane, con esclusione del pagamento dei soli residenti e per i veicoli ad emissioni zero;

l. un buono di 1.000 euro, spendibile in servizi di trasporto pubblico, a favore di tutte le famiglie che “rottamano” l’auto senza sostituirla.


Per il piano di interventi è prevista una spesa massima aggiuntiva rispetto a quanto già iscritto a bilancio comunale pari a 60 milioni di euro all’anno, che sarà coperta mediante l’incremento delle entrate da accesso, con una tariffa giornaliera di 5 euro per i veicoli per trasporto persone (prevedendo agevolazioni per i residenti) e di 10 euro per i veicoli per trasporto merci, e della sosta, da inserire con apposita variazione di bilancio o comunque nel primo bilancio utile.


2 Oggetto: Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per raddoppiare gli alberi e il verde pubblico e ridurre il consumo di suolo


“Volete voi che il Comune di Milano adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie a: ridurre il consumo di suolo destinando almeno il 50% delle grandi superfici oggetto di riqualificazione urbanistica a verde pubblico ed escludendo l’assegnazione di diritti edificatori a fronte della realizzazione di “servizi” che comportino consumo di suolo; preservare gli alberi e le aree verdi esistenti; garantire il raddoppio del numero di alberi e dell’estensione e delle aree verdi e la loro interconnessione entro il 2015, assicurando che ogni residente abbia a disposizione un giardino pubblico con aree attrezzate per i bambini a una distanza non superiore a 500 metri da casa?”


Per l’intervento è prevista una spesa massima aggiuntiva rispetto a quanto già iscritto a bilancio comunale pari a 20 milioni di euro all’anno per un triennio da inserire con apposita variazione di bilancio o comunque nel primo bilancio utile, che sarà coperta mediante gli oneri di urbanizzazione relativi alle aree di intervento e mediante la tariffazione progressiva, al di sopra del normale consumo domestico individuale, nei servizi pubblici locali relativi all’uso di risorse ambientali scarse (come il servizio di fornitura idrica e la raccolta di rifiuti indifferenziati), nonché mediante sponsorizzazioni e coinvolgimento dei cittadini, anche seguendo il modello applicato alle aiuole dall’associazione “verde in comune” .


3 Oggetto: Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per conservare il futuro parco dell’area EXPO


“Volete voi che il Comune di Milano adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie a garantire la conservazione integrale del parco agroalimentare che sarà realizzato sul sito EXPO e la sua connessione al sistema delle aree verdi e delle acque?”


L’intervento non comporta costi a carico del bilancio comunale.


4 Oggetto: Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per il risparmio energetico e la riduzione della emissione di gas serra


“Volete voi che il Comune di Milano adotti il piano per l’energia sostenibile ed il clima che lo impegni negli obiettivi europei di riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra nel dimezzamento delle principali emissioni inquinanti connesse al riscaldamento degli edifici.

All’interno del piano devono essere previsti i seguenti interventi:

1. la conversione entro il 2012 di tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio degli edifici comunali;

2. la conversione degli impianti di riscaldamento domestico alimentati a gasolio fino alla loro completa eliminazione entro il 2015;

3. la previsione della classe energetica di massima efficienza come standard di costruzione per tutti i nuovi edifici e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;

4. la promozione e la diffusione del teleriscaldamento, utilizzando fonti rinnovabili e tecnologie ad alta efficienza, al fine di raggiungere almeno 750.000 abitanti equivalenti entro il 2015;

5. la crescita della prevenzione dei rifiuti e della raccolta differenziata in linea con gli obiettivi europei, per riciclare almeno il 50% dei rifiuti entro il 2020;

6. la concessione di incentivi per la demolizione e ricostruzione (“rottamazione”) degli edifici a maggiore inefficienza energetica e privi di valore storico e architettonico attraverso premi volumetrici?”


Per l’intervento è prevista una spesa massima aggiuntiva pari a 10 milioni di euro all’anno per un triennio da inserire con apposita variazione di bilancio o comunque nel primo bilancio utile, che sarà coperta mediante la parziale dismissione del patrimonio immobiliare comunale tramite lo strumento dei fondi immobiliari già avviato, escludendo gli immobili di pregio storico-monumentale, nonché mediante il coinvolgimento di società che realizzano interventi di efficienza energetica (Esco) e l’attivazione di strumenti di finanziamento in conto terzi”.


5 Oggetto: Richiesta di referendum consultivo d’indirizzo per la riapertura del sistema dei Navigli milanesi


“Volete voi che il Comune di Milano provveda alla risistemazione della Darsena quale porto della città ed area ecologica e proceda gradualmente alla riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei Navigli milanesi sulla base di uno specifico percorso progettuale di fattibilità?”


Per l’intervento è prevista una spesa massima aggiuntiva pari a 10 milioni di euro all’anno per un triennio da inserire con apposita variazione di bilancio o comunque nel primo bilancio utile, che sarà coperta mediante la parziale dismissione del patrimonio immobiliare comunale tramite lo strumento dei fondi immobiliari già avviato, escludendo gli immobili di pregio storico-monumentale.

Una rete che condiva le informazioni e l'efficacia di iniative di questo genere è colei che deve lanciare un appello agli italiani per una politica della sostenibilità, dei beni comuni,dell'innovazione e dei diritti proponendosi come gli ecologisti italiani; a questo punto in relazione credibile con gli ecologisti europei.
Non credo che servano ansia e fretta, credo che occorra una determinazione lucida che non lasci nulla di intentato e valuti i riscontri per quello che sono, senza raccontarsela.
Nel tour tra le 4 città inizierei da Torino a scendere, si possono prevedere gli appuntamenti ogni 15 giorni, pensando alle iniziative come incontri multipli e paralleli, con inizio e conclusione in plenaria. Con l'uso ampio, prima e dopo, della rete digitale e dei social network, come eco sta brillantemente facendo. Con presentazione delle iniziative alla stampa e così per i risultati. Fuori da ogni provincialismo ci occorre una lucida incoscenza e persone in grado di esprimerla, senza soggezioni e senza essere "un tanto al chilo". Alex giustificò così il nostro ingresso al governo di Milano, con il consigliere dei verdi arcobaleno ferocemente critico "I verdi devono fare come Giuditta che è andata a Palazzo per uscirne dopo aver tagliato la testa ad Oloferne". Una giustificazione mitologica apparentemente apodittica ed ingenua, in realtà il richiamo forte ad una finzione inquieta e non accessoria ai processi di decisione della politica pubblica.
Vediamo come si muoverà Europe Ecologie alle presidenziali in Francia, in ogni caso qui da noi l'uscita dal pantano consociativo bipolare conoscerà uno spazio ulteriore, il quale può declinarsi come sommotoria residuale di ceto politico nel nome del "Centro" o essere uno spazio capace di una nuova funzione e ragione sociali legate alla sostenibilità, alla laicità dello Stato, ai diritti, all'innovazione e all'Europa.
Io mi auguro che la rete costituita dagli ecologisti italiani possa essere tra gli interlocutori/protagonisti di questo scenario.
Se le premesse di qualità culturale ed esistenziale ci sono io non esito a metterci le mie energie e la mia faccia.
Allego alcune note su questioni specifiche.
intanto vi saluto e vi auguro buon lavoro
ciao
Fiorello

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