domenica 29 gennaio 2012

La soluzione sette per cento

dal blog di Beppe Grillo

I sondaggi danno il MoVimento 5 Stelle in forte crescita, superiore al 7%. Una soluzione venefica per il Sistema che con l'ingresso in Parlamento nel 2013 di 40 cittadini non soggetti ai giochi di potere sarebbe FINITO. Se il M5S fa il 7%, la paura fa 90.

Questa previsione ha avuto per i partiti e per i media l'effetto di un elettroshock. I politici e le lobby, non potendo più ignorare un fenomeno imprevedibile, incontrollabile e assente dal programma della P2, sono passati alla fase diffamatoria. Alla ricerca del pelo dell'uovo, di frasi estrapolate dal blog e reinterpretate. Alla caccia di grillini che non si sentono più grillini. I giornali e le televisioni conoscono alla perfezione il loro mestiere di macchine della merda, Feltri con Boffo in confronto era un dilettante. In particolare i quotidiani della sinistra eccellono. Progressisti con il culo degli altri, sanno fare molto bene il loro lavoro di sputtanatori mettendosi su un piedistallo. La macchina della merda che vede in prima fila vignettisti grandi firme, pennivendoli della Repubblica e dell'Unità, ma anche, in varia misura, di tutti gli altri giornali, si è mossa all'unisono. L'obiettivo, neppure nascosto, è quello di staccare Grillo dall'opinione pubblica e di far rientrare i "bravi ragazzi" del M5S nel recinto progressista, razionale del Pdmenoelle benedetto da Napolitano, ma anche nella nuova destra rosè di Fini che ha diviso il talamo (nella parte di Ruby ) con Berlusconi per vent'anni.

In poche settimane sono stato etichettato prima "evasore" e "terrorista" per una frase quasi banale su Equitalia "Se Equitalia è diventata un bersaglio bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze", poi attaccato per una pornostar in lista per il M5S per le prossime comunali a La Spezia (notizia falsa... peccato) dai nostalgici del bunga bunga, quindi additato come razzista per aver scritto che la cittadinanza automatica agli stranieri nati in Italia è oggi un oggetto di distrazione che serve solo ai partiti per prendere voti. A proposito, chi ha scritto la legge "Bossi- Fini", forse proprio Fini? Proprio lui? Io non sono per nulla contrario alla cittadinanza per gli immigrati, ma vanno valutati modi e tempi a livello europeo. Perché invece delle manfrine, delle cittadinanze onorarie, dei banchetti a uso elettorale, non è stata messa in discussione dai partiti a Bruxelles? Meglio le solite sceneggiate del Pdmenoelle con banchetti e abbracci.

"E' il potere dei più buoni" come cantava Gaber "penso alle nuove povertà che danno molta visibilità". Ultima porcata la Tav in Val di Susa, uno spaventoso scempio economico, ambientale, ma soprattutto della democrazia. Per un accenno alla geometrica potenza, mi ritrovo brigatista. Non mi fermerete e soprattutto non fermerete i cittadini. Nel frattempo continuate a scrivere cazzate, è la sola cosa che un servo può fare.

venerdì 20 gennaio 2012

Emergenza smog a Firenze e nelle città toscane: Legambiente ha organizzato un "flash mob" di denuncia

Legambiente si "sdraia per terra" per far comprendere agli amministratori come una buona qualità dell'aria nelle nostre città, sia un diritto dei cittadini. L'associazione ambientalista ha organizzato questa mattina in piazza S. Marco a Firenze un "flash mob" "per il diritto ad un respiro più pulito".

Alle ore 11:00 un fischio ha innescato un attacco di tosse ed una quarantina di dimostranti hanno indossato la mascherina antismog e si sono sdraiati a terra, immobili per due minuti. Fra i manifestanti anche una decina di disabili della compagnia teatrale "Isole Comprese".
Al secondo fischio sono stati srotolati striscioni di Legambiente che contenevano la scritta: "Ci avete rotto i polmoni!", "basta smog!". La scelta è ricaduta su Piazza S. Marco, poiché snodo centrale degli autobus fiorentini è diventata invivibile a causa dell'eccessivo inquinamento. Ma non sono esenti del resto altre zone della città, come testimonia Mal'Aria, la campagna di Legambiente sull'inquinamento atmosferico, che rileva in particolare come il 2012 si sia aperto con una conferma eclatante degli elevati livelli di PM10 nell'aria delle città capoluogo della Toscana, criticità che affligge anche altre città della nostra regione.

«Quante automobili in più invaderanno le città toscane a seguito degli annunciati tagli dei treni per i pendolari? - si chiede Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - La crisi non può giustificare la scomparsa del trasporto pubblico locale, men che meno quello su rotaia. In Toscana nel 2011 i tagli al servizio ferroviario sono stati del -3,3%, con un aumento del costo del biglietto di +1,5%. Anche se siamo consapevoli che non esistono ricette miracolistiche, siamo convinti che il buonsenso ci dovrebbe suggerire una particolare attenzione alla mobilità dolce (ciclopedonale, sostenibile, basata su nuovi criteri di accessibilità urbana e su nuovi e più sobri stili di vita). Per questo chiediamo con forza più coraggio nelle politiche per la mobilità nella nostra regione!». 

Nel 2011 in base ai dati forniti da Legambiente riportati nel dossier "PM10 ti tengo d'occhio" sono stati tre i capoluoghi di provincia toscani che hanno superato il bonus di 35 giorni previsti per legge (limite giornaliero di protezione per la salute umana del PM10 di 50 µg/m3).
Firenze si posiziona al 40° posto nella classifica con 59 giorni di superamento in base ai dati della centralina di Ponte alle Mosse, (che però è una stazione di tipo traffico e non fondo, tipologia di riferimento per legge, in cui comunque le giornate di superamento sono state 38 ndr). Fuorilegge anche Pisa al 48° posto (centralina Borghetto con 44 giorni di superamento) Prato al 52° con 43 giorni di superamento nella centralina di via Roma. Da sottolineare le 64 giornate di sforamento di PM10 a Montale (PT), località toscana che registra la quantità di giorni più alta per il superamento del limite consentito dalla legge. Il problema si dimostra grave anche nella piana lucchese dove la centralina di Capannori ha chiuso l'anno con 57 giorni di sforamento.
Firenze, secondo i dati di Legambiente riportati in Ecosistema Urbano 2011, non occupa posizioni virtuose nemmeno per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2). La media dei valori medi annuali, registrati dalle centraline urbane sul territorio comunale, dimostrano come Firenze piazzandosi al 2° posto nazionale (63,3), in negativo, non è riuscita a rispettare i limiti superando quello indicato dalla legge con un valore medio di 40 μg/m3.
Non è solo il traffico, tra le fonti di emissione di inquinanti atmosferici, a salire sul banco degli imputati, almeno per la città capoluogo della Toscana: risulta, infatti, che a Firenze il riscaldamento in termini percentuali abbia più o meno lo stesso peso dei trasporti per quanto attiene il PM10. «Quando il livello d'inquinamento supera i limiti la risposta è sempre la stessa: blocchi del traffico che tamponano solo l'emergenza, ma nessun piano concreto che preveda una progressiva diminuzione del traffico privato-hanno dichiarato da Legambiente-. Occorre che gli enti locali promuovano finalmente la cosiddetta "mobilità dolce", solo così potremo ottenere la riduzione di smog e rumore, in vista di un modello trasportistico più sobrio, equo e sostenibile».

Servono quindi interventi strutturali incentrati sulla mobilità collettiva pubblica in particolare su ferro. Purtroppo per rimanere a Firenze, nonostante i successi della Linea 1 della tramvia, i lavori per le altre linee previste ad oggi (2-3), non sono ancora partiti, mentre comitati e gruppi di cittadini sono già in strada per alzare la bandiera della protesta contro la realizzazione dell'infrasstruttura.

Per informazioni: Dossier Mal'aria 2012        www.legambiente.it

da greenreport.it      20 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012

L'IMU che depreda la campagna

di Monica Bedana *

L'Italia pare aver completamente dimenticato il fatto di possedere anche un patrimonio agricolo. Se ristrutturato da politiche intelligenti, che lo mettessero almeno in parte al riparo dall'instabilità dei mercati, potrebbe essere un'enorme porta aperta sul futuro di un'economia finalmente sostenibile.
Favorire le zone rurali significa da un lato sviluppare il turismo legato a paesaggio, natura ed ambiente; dall'altro significa potenziare quella immensa fonte di cultura che è la gastronomia, strettamente legata alla peculiarità ed eccellenza dei prodotti del nostro territorio. In entrambi i casi ciò si traduce in posti di lavoro. E in una forma di sviluppo economico che rappresenta forse l'unica alternativa pienamente accettabile alla globalizzazione, rispettosa dell'uomo, dell'ambiente, della storia e della cultura.

Invece questo Governo, oltre a quadruplicare le tasse sui terreni agricoli ha deciso che l'IMU va applicata non solo ai fabbricati rurali, ma anche ai frantoi, ai silos, alle stalle, ai fienili, alle cantine...
Il sacrificio che vergognosamente non si richiede ai grandi patrimoni lo si cava dalla terra e dalla forza lavoro, esattamente come ai tempi in cui Cristo si fermava a Eboli. Tempi di cui nessuno dovrebbe aver nostalgia.

* da :   RI Resistenzainternazionale                      13 gennaio 2012

lunedì 2 gennaio 2012

A proposito del sostegno della Regione alla mobilità elettrica: bene, ma meglio la mobilità in bicicletta


 di Sergio Signanini *

E' giusto il sostegno alla mobilità elettrica, che non produce inquinamento atmosferico e acustico, ma con altrettanta convinzione e disponibilità di fondi si dovrebbe sostenere la mobilità in bicicletta, che è la forma di mobilità più ecologica ed efficiente.

Le forme più vere di mobilità sostenibile sono quelle basate sulla propulsione umana, che non consumano energie, se non quelle muscolari e quindi non producono inquinamento, né nelle città, né dove si ottiene l'energia, che in Italia deriva ancora per gran parte da combustibili fossili.
I mezzi elettrici sono sicuramente meno inquinanti e consumatori di energie di quelli a motore a combustione, però occupano spazio, consumano comunque energia e poi costano molto e il loro uso non giova alla salute in quanto non richiedono movimento fisico.
Si comprende l'intenzione lodevole della Regione di favorire l'uso dei mezzi elettrici, ma una seria analisi costi -benefici, soprattutto ambientali, sociali ed economici, imporrebbe che si dedicassero molte più risorse a sostegno della mobilità in bicicletta.
Ancor più della mobilità elettrica, il sostegno alla mobilità ciclistica incide su molti fronti.
Oltre alla riduzione dei livelli di inquinamento nelle città; allo stimolo alla green economy; e l'avvio di progettualità nuove (come ad esempio quelle delle ciclostazioni), l'uso della bicicletta ha ulteriori ambiti di intervento positivo: migliora, infatti, le condizioni di salute di che si muove in bicicletta, è un mezzo a basso costo di acquisto e di gestione che può essere alla portata di tutti i cittadini, sia nella sosta che nella circolazione occupa pochissimo spazio, e lo spazio nelle nostre città e un bene limitato, non richiede grandi investimenti in strutture di appoggio; è un mezzo in continua evoluzione tecnologica, che quindi può generare innovazione.

Con 2,8 milioni di euro regionali, rivolti all'acquisto di mezzi elettrici, si potrebbero comprare circa 28 mila biciclette, che i comuni potrebbero mettere a disposizione dei ragazzi da 10 a 18 anni, offrendo così un segno concreto di impegno alla mobilità sostenibile e di educazione ambientale.

* esperto di mobilità sostenibile       ( da greenreport.it      2 gennaio 2012 )