martedì 20 settembre 2011

Firenze: 50 giorni di cinema

Arrivano 200 film nella rassegna al cinema Odeon 
Nel programma 9 festival e 7 eventi speciali
 

Arriveranno  dall’intera Europa e da altre parti del mondo  fino all’India. Circa 200 proiezioni per un totale che supera le 400 ore, con 9 festival e 7 eventi speciali: è la rassegna cinematografica più lunga d’Italia. Le 50 mila persone presenti nella scorsa edizione hanno spinto ad unire iniziative diverse. Si comincia con France Odeon (dal 20 al 23 ottobre), il  miglior cinema  francese dell’anno, da “The artist” di Michel Hazanavicus, che ha trionfato a Cannes, a “Le moine” di Dominik Moll. Poi una Finestra sul Nord (28 e 29 ottobre), con il  cinema finlandese: tra le anticipazioni in programma, Mama Africa di Mika Kaurismaki.
Poi il cinema dalle isole,  Corsica e Sardegna (24 e 27 novembre). Film musicale in Immagini &amp. Suoni dal Mondo (30 ottobre e 1 novembre ) sul maestro  del sitar Ravi Shankar. 
E ancora, cinema indipendente americano, documentari nel Festival dei Popoli (12-19 novembre) e tanto altro per un totale di 200 film in 50 giorni.

domenica 18 settembre 2011

25 settembre: Marcia Perugia - Assisi


A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961

Domenica 25 settembre 2011

Marcia Perugia-Assisi
per la pace e la fratellanza dei popoli

Perugia ore 9.00 - Giardini del Frontone
Assisi ore 15.00 - Rocca Maggiore


Vieni anche tu!



mercoledì 14 settembre 2011

Legge elettorale: stretti fra due referendum


documento del "Forum democrazia giustizia diritti" di SEL Firenze 

Lo strumento del referendum fa paura alla classe politica attuale, senza distinzione di colore. Gli ultimi referendum che abbiamo voluto e votato, ad esempio, sono stati ostacolati in tutti i modi. Ci hanno provato abolendo l’election day, poi hanno provato ad approvare una legge (che fingeva di rinunciare al nucleare) per farlo saltare. Infine quando ci siamo espressi in massa il 12 e 13 giugno contro l’assoggettamento dei beni comuni alle logiche di mercato, hanno lavorato coi peggiori azzeccagarbugli per aggirare la volontà popolare (inserendo norme illegittime all’interno della manovra finanziaria, o interpretando in maniera restrittiva il concetto di servizio pubblico, come ha fatto il sindaco di Firenze, che ha annunciato un piano di privatizzazione dei servizi molto spinto).
L’ultima tecnica per contrastare la volontà popolare e mantenere lo status quo è quella di proporre referendum concorrenti sulla stessa materia. E’ quello che sta accadendo con il referendum chiamato “anti-porcellum”: sono nate due iniziative referendarie per cercare di superare, contro la volontà della maggioranza parlamentare, l'attuale legge elettorale voluta da Calderoli e Berlusconi nel 2005 (legge n. 270/05), ma procedono senza il minimo coordinamento e con obiettivi contrastanti. Hanno depositato tre quesiti referendari Stefano Passigli e Giovanni Sartori per abrogare in parte il "porcellum" eliminando premio di maggioranza, designazione del premier e liste bloccate, generando così un sistema proporzionale con sbarramento al 4%. Subito dopo sono arrivati i due quesiti di Arturo Parisi e Andrea Morrone che mirano a cancellare integralmente il porcellum dichiarando che così tornerebbe in vigore il sistema elettorale precedente, ovvero la legge Mattarella approvata nel 1993. Nel merito però il Mattarellum mantiene lo strapotere delle segreterie dei partiti che decidono i candidati dei collegi uninominali e le liste bloccate della quota proporzionale; inoltre, siccome nei collegi uninominali passa un solo candidato, si produce un effetto distorsivo della volontà degli elettori simile al premio di maggioranza.

I due referendum sono comunque in aperto conflitto fra loro ed entrambi rischiano di non raggiungere l'obiettivo perché la raccolta delle firme si è avviata tardi sia per il duello fra i due, sia per l'accenno del PD alla presentazione di una proposta parlamentare (un doppio turno di collegio con sbarramento e recupero proporzionale) che sembrava mettere d'accordo quel partito, ma l'ipotesi risulta ora abbandonata ( * ).
Non possiamo poi tacere che, se entrambi i referendum dichiarano di voler superare il porcellum, quello di Parisi sembra proposto solo per bloccare l'altro e inoltre, pur se dovesse raggiungere le 500.000 firme necessarie, non intaccherebbe minimamente il Porcellum, perché con ogni probabilità sarebbe bloccato dalla Corte Costituzionale: Parisi pretende infatti, con la cancellazione del Porcellum, di far rivivere il Mattarellum, tacendo il fatto che la "riviviscenza" di una legge già abrogata può essere operata solo con legge approvata dal Parlamento e non da un referendum che può solo abrogare, non esprimere altre volontà; e la Corte Costituzionale ha stabilito che può essere ammesso un referendum in materia di leggi elettorali solo se "ne risulti una coerente normativa residua, immediatamente applicabile, in guisa da garantire, pur nell'eventualità di inerzia legislativa, la costante operatività dell'organo" (sent. 32/1993).

Non ci interessa scoprire se il referendum di Parisi sia effettivamente un inganno o solamente un errore, basta sapere che è almeno un azzardo e che con questo referendum - che probabilmente non sarà ammesso - la raccolta firme non può avere l'effetto di stimolo sul Parlamento, mentre i quesiti del referendum proposto da Passigli - di abrogazione parziale e per singoli punti della legge del 2005 - sono di più probabile ammissione e, una volta indetto, giungerebbero al voto popolare o, realisticamente, spingerebbero il Parlamento ad approvare una legge di modifica per evitare il referendum.

Invitiamo pertanto chi abbia come obiettivo prioritario il superamento del Porcellum anzitutto a firmare per i tre quesiti di Passigli perché più probabilmente ammissibili; in ogni caso è possibile firmare per tutti i quesiti referendari, di Parisi e di Passigli, sapendo che i secondi non danneggiano i primi e viceversa: infatti se il referendum Parisi risultasse inammissibile, si voterebbe per quelli di Passigli.  Chiunque può firmare presso la segreteria del proprio Comune di residenza, ricordando che i quesiti di Parisi sono due, i quesiti di Passigli sono tre.
9 settembre 2011

(*) NdR Quanto scritto, seppure all’interno di un documento coraggioso ed onesto non sembra corrispondente ai fatti. I giornali hanno riportato una settimana fa la presentazione in Senato della propostadi legge Bersani-Finocchiaro a nome del PD , che propone addirittura il doppio turno con uno sbarramento: dal Corsera di oggi (pag 21) si apprende che la proposta ( Bersani-D’Alema ) è di uno sbarramento al 10%. .PD e PDL hanno anche presentato in Senato proposte praticamente uguali per ridurre del 20-30% i parlamentari.In pratica si chiuderebbe l’accesso al Parlamento a qualunque forza che non è in coalizione o all’interno di uno dei 2 partiti.

Leggi anche:

 http://www.gruppocinqueterre.it/node/831 ( Ferdinando Imposimato ) 


venerdì 9 settembre 2011

Arezzo: Consegna i tesserini venatori ma è contro la caccia: spostatemi

Impiegata comunale fa obiezione di coscienza e scrive ai suoi dirigenti per essere esonerata dalla consegna dei tesserini venatori


Impiegata comunale fa obiezione di coscienza e scrive ai suoi dirigenti per essere esonerata dalla consegna dei tesserini venatori. La donna, cinquantenne, nella lettera inviata al segretario generale del Comune e al responsabile dell'ufficio dove presta servizio, si è appellata alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici. 

«Si tratta di carte fondamentali - ha scritto - che al pari della nostra Costituzione garantiscono il rispetto delle opinioni e delle scelte dei cittadini. La mia attività lavorativa - ha proseguito la donna - in qualità di dipendente del Comune di Cortona prevede, tra le altre incombenze, anche la consegna dei tesserini venatori che consentono ai cacciatori di poter uccidere un numero imprecisato di animali. Capita a volte che questo si trasformi in tragedia provocando anche la morte degli stessi cacciatori o altre persone che si trovano nelle vicinanze». Alla signora è arrivato il sostegno delle associazioni Lav, Enpa e Oipa.

da Corriere Fiorentino  9 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Veltroni, Vendola, Di Pietro e quell'aborto di referendum per la democrazia


di Spidertruman *

Vorrei tornare sulle questioni sollevate nel post precedente, perchè mi sono reso conto di esser stato molto superficiale e approssimativo.
Procederei quindi per punti.
1) ai primi di luglio un gruppo di intellettuali ed esponenti della società civile (**) lanciano una campagna referendaria "Riprendiamoci il voto" con l'obiettivo di raccogliere 500.000 firme per l'indizione di un referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale Porcellum: ripristinare il sistema proporzionale di "una testa, un voto" e ridare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, attualmente non eletti ma sostanzialmente nominati dalle segreterie dei partiti (info e materiali sulla campagna sono qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/)
2) Il comitato promotore è composto da personalità vicine idealmente e politicamente al centro-sinistra, ma i segretari di partito e i capicorrente si inalberano, confabulano, si riuniscono. Esortano i promotori a bloccare la raccolta firme e a ridiscutere con loro i termini della proposta referendaria.
Dal comitato arriva la disponibilità a discutere ma senza fermare la raccolta firme.
Dinanzi allo straordinario successo nei primi giorni della campagna, con comitati spontanei di cittadini che spuntano come funghi in tutt'Italia, i segretari decidono di passare al contrattacco: Veltroni, Vendola, Di Pietro riuniscono i giornalisti e annunciano il lancio di una loro campagna referendaria contro il Porcellum.
3) Mentre la campagna referendiaria "riprendiamoci il voto" contiene una proposta articolata di abrogazione (che si può leggere qui: http://www.referendumleggeelettorale.it/i_quesiti.htm), la proposta dei leader di partito consiste nell'abrogazione totale dell'attuale legge elettorale in vigore e conseguentemente a loro dire il ripristino della legge precedentemente in vigore.
Tuttavia la giurisprudenza costituzionale - nel 1992 la Corte Costituzionale cassò altre proposte referendarie simili - spiega chiaramente l'inammissibilità della "vacatio legis" in materia elettorale: in parole povere, l'abrogazione non determina il ripristino della legislazione precedente.
4) si tratta quindi di un controreferendum puramente strumentale che non ha alcuna pretesa di cambiare la legge elettorale, ma piuttosto di bloccare la campagna referendaria nata dal basso e probabilmente non molto gradita a leader di partito e capicorrente in quanto determina l'azzeramento totale della loro possibilità di controllare chi eleggere in parlamento.
5) Il comitato promotore, per non dividere il fronte dell'opposizione antiberlusconiana, interrompe la campagna referendaria "Riprendiamoci il voto", scrive un comunicato per i comitati locali sorti in giro per l'Italia e si ritira di buon grado (http://www.referendumleggeelettorale.it/letterafinereferendum.pdf)
6) Di tutto questo, non troverete traccia nei giornali, che siano orientati a destra o a sinistra. Chissà come mai.... 

* http://isegretidellacasta.blogspot.com/ 19 agosto 2011

** Stefano Passigli, Giovanni Sartori, Enzo Cheli, Tullio De Mauro, Gianni Ferrara, Massimo Villone, Jacopo Sce, Daniel Pommier, Andrea Carandini, Gustavo Visentini, Claudio Abbado, Dacia Maraini, Renzo Piano, Inge Feltrinelli, Innocenzo Cipolletta, Margherita Hack, Benedetta Tobagi, Franco Cardini, Massimo Teodori, Umberto Ambrosoli, Domenico Fisichella, Enrico Scoppola.

S.T. p.s.= anche sul referendum sull'acqua, Di Pietro ebbe lo stesso atteggiamento di rottura nei confronti della campagna referendaria
(per rinfrescare la memoria: http://notiziegenova.altervista.org/index.php/te-lo-nasondono/1113-di-pietro-scontro-e-polemiche-con-il-comitato-per-lacqua-pubblica)
La corte costituzionale però dichiarò inammissibile la sua proposta e solo da quel momento decise di accodarsi ai comitati civici per l'acqua.
In questo caso invece, una volta cassato il loro referedum, non ci sarà alcun altro quesito sul quale "ripiegare".

venerdì 2 settembre 2011

Allarme siccità in Toscana: "Non sprecare acqua"

L'appello di Publiacqua. Settembre e ottobre saranno due mesi ancora caldi e prevalentemente asciutti.

Causa le alte temperature di questi giorni e le previsioni che indicano un settembre e ottobre ancora caldi e prevalentemente asciutti, Publiacqua lancia un allarme siccità e rivolge un appello a non sprecare l'acqua potabile.
"Le elevate temperature di questi giorni - spiega Erasmo de Angelis, presidente di Publiacqua in una nota - stanno facendo registrare un picco dei consumi idrici e i meteorologi annunciano un 2011 assai vicino all'anno siccitoso del 2003.
Avvertono che settembre e ottobre saranno due mesi ancora caldi e prevalentemente asciutti, eccezion fatta per qualche temporale che non avrà effetti particolarmente benefici sulle risorse idriche. Le piogge che servono a riempire le falde cadranno solo tra novembre e dicembre. Per questo Publiacqua non solo ha tutte le sue squadre in allerta, ma chiede la massima collaborazione dei cittadini a non sprecare acqua potabile in maniera impropria per annaffiare i giardini, riempire piscine o lavare l'auto.
Usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche, come indicato anche da numerose ordinanze comunali. E invitiamo tutti - prosegue la nota - ad attenersi al divieto di prelievo di acqua da fiumi e torrenti, una pratica abusiva e quasi sempre non autorizzata che crea problemi di portata ai corsi d'acqua. Siamo in allerta costante per evitare, in particolare in alcune zone collinari e montane non interconnesse al sistema idrico metropolitano collegato all'Anconella e alla diga di Bilancino, problemi di approvvigionamento idrico.
Nell'area metropolitana fortunatamente le grandi infrastrutture realizzate e le nuove reti verso Pistoia e il Chianti stanno garantendo acqua per consumi record".

Per quanto riguarda i centri maggiori, si spiega ancora nella nota, "non si registrano problemi. E' in atto però un progressivo e fisiologico calo di produttività di sorgenti, pozzi e fonti superficiali a servizio di località e frazioni collinari dove si registra  un numero di presenze molto oltre la media del periodo". 

( La Repubblica 2 settembre 2011)