venerdì 2 settembre 2011

Allarme siccità in Toscana: "Non sprecare acqua"

L'appello di Publiacqua. Settembre e ottobre saranno due mesi ancora caldi e prevalentemente asciutti.

Causa le alte temperature di questi giorni e le previsioni che indicano un settembre e ottobre ancora caldi e prevalentemente asciutti, Publiacqua lancia un allarme siccità e rivolge un appello a non sprecare l'acqua potabile.
"Le elevate temperature di questi giorni - spiega Erasmo de Angelis, presidente di Publiacqua in una nota - stanno facendo registrare un picco dei consumi idrici e i meteorologi annunciano un 2011 assai vicino all'anno siccitoso del 2003.
Avvertono che settembre e ottobre saranno due mesi ancora caldi e prevalentemente asciutti, eccezion fatta per qualche temporale che non avrà effetti particolarmente benefici sulle risorse idriche. Le piogge che servono a riempire le falde cadranno solo tra novembre e dicembre. Per questo Publiacqua non solo ha tutte le sue squadre in allerta, ma chiede la massima collaborazione dei cittadini a non sprecare acqua potabile in maniera impropria per annaffiare i giardini, riempire piscine o lavare l'auto.
Usiamola solo per esigenze strettamente potabili, alimentari e igieniche, come indicato anche da numerose ordinanze comunali. E invitiamo tutti - prosegue la nota - ad attenersi al divieto di prelievo di acqua da fiumi e torrenti, una pratica abusiva e quasi sempre non autorizzata che crea problemi di portata ai corsi d'acqua. Siamo in allerta costante per evitare, in particolare in alcune zone collinari e montane non interconnesse al sistema idrico metropolitano collegato all'Anconella e alla diga di Bilancino, problemi di approvvigionamento idrico.
Nell'area metropolitana fortunatamente le grandi infrastrutture realizzate e le nuove reti verso Pistoia e il Chianti stanno garantendo acqua per consumi record".

Per quanto riguarda i centri maggiori, si spiega ancora nella nota, "non si registrano problemi. E' in atto però un progressivo e fisiologico calo di produttività di sorgenti, pozzi e fonti superficiali a servizio di località e frazioni collinari dove si registra  un numero di presenze molto oltre la media del periodo". 

( La Repubblica 2 settembre 2011)

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