lunedì 27 settembre 2010

Il fenomeno Grillo e il vuoto della politica

[ 27 settembre 2010 ] Economia ecologica
Il petardo di Grillo e la sinistra fantasma

LIVORNO. Il MoVimento a 5 Stelle è un soggetto politico. Beppe Grillo, che si definisce solo uno che condivide un'idea con milioni di ragazzi e non un leader e che dà del bambino a chi pensa di votare lui, sostiene che il MoVimento a 5 Stelle è «vivo in un Paese di morti, di vecchi che occupano ogni spazio e si credono eterni, che si nutrono di potere e si sono fottuti la vita». «Noi - aggiunge - non siamo in vendita, non siamo merce, non crediamo a una società basata sul profitto, sul Pil. Vogliamo tutto perché non abbiamo più niente. Non l'aria pulita, non l'acqua pubblica, non una scuola di eccellenza, neppure la sicurezza di un lavoro e quando lavoriamo la sicurezza di non morire sul lavoro. Gli operai di oggi sono al fronte, sono loro i partigiani che combattono per dare da mangiare ai loro figli e muoiono come topi nelle cisterne». E' parte del post che il comico genovese ha messo sul suo famoso blog all'indomani della due giorni di Cesena dove si è tenuta l'iniziativa Woodstock 5 Stelle partecipata da 180mila persone.

Populismo, demagogia? Interessa poco. Quel che conta è che Grillo ha dato un altro scossone ad una politica in tutt'altre faccende affaccendata. E quel che preoccupa è la reazione della politica tradizionale che ha subito confinato un evento che probabilmente peserà sul futuro dell'Italia, tra le manifestazioni di estremismo e populismo, come se questo Paese non fosse governato da anni dal populismo e da un estremismo che sconfina spesso nel razzismo xenofobo.

Questo non è un Paese per giovani, e nemmeno per vecchi... e Grillo irrompe nel ciarpame di una politica autoreferenziale spaventando e scompaginando soprattutto la sinistra che ora rischia di buttare via il bimbo con l'acqua sporca. Il rischio è quello di dialogare con Capezzone e Calderoli e mettere Grillo in un ghetto dal quale raccoglierà probabilmente molti voti.

La complessità invocata ieri da Nichi Vendola su La 7 analizzando la manifestazione di Cesena forse andrebbe declinata semplificandola, rendendola accessibile, cosa che Grillo e il suo movimento hanno saputo fare fin troppo bene. Per un'analisi più onesta, intellettualmente parlando, bisogna considerare il contesto: cioé non si può far finta di vivere nel Paese che vorremmo. Bisogna fare i conti con quello che è.

Il MoVimento a 5 Stelle dunque approfitta della scomparsa della buona politica, ma è una cosa che non può certo essere addebitata a Grillo. Sono altri che hanno escluso dal dibattito e dai programmi (ma soprattutto dal governo quotidiano locale e nazionale) il tema più importante su cui si dovrebbe discutere (anche animosamente) che è la crisi ecologica e che è semplicemente uno dei motivi politico-editoriali per cui è nato greenreport.

Dopo 4 anni e mezzo di lavoro ci chiediamo: un ecologista economico ha un punto di riferimento politico in questa fase? Se stiamo a misurare, come facciamo noi ogni giorno dal 2006, sulla base sia del cosa si fa (pochissimo) e del cosa si discute (chiacchiere a iosa) possiamo affermare con argomenti di no. La sinistra sembra un afono fantasma, quel che rimaneva dei Verdi si è appena sciolto per tentare di ri-rifondarsi in un ambizioso tentativo di costruire in Italia Europe Ecologie o i Grunen tedeschi, ma sembrano (senza offesa) un puntino che si intravvede appena sotto l'acqua melmosa della politica italiana e probabilmente il loro spazio è già stato occupato dal Grillo comiziante che riunisce folle che i Verdi non si sono mai sognate, il Pd (con la nobile e volenterosa eccezione degli Ecodem) pensa ad altro, la maggioranza di centro-destra, tutta, addirittura punta a rendere ancor più insostenibile il Paese con scelte assurde come il nucleare.

In questo contesto, dunque, il sussulto, il volo o il rigurgito come lo si vuol definire che viene dal Movimento a 5 Stelle, attraverso Beppe Grillo, che è in larga parte incentrato sulla sostenibilità è cosa buona. Almeno si parla di energia, di rifiuti, di acqua, di consumi, di mobilità, di diritti umani. Sul come lo si fa, ovvero con una semplificazione che scarnifica questioni - vedi in particolare la gestione dei rifiuti - non riducibili alla sola raccolta differenziata e al centro di Vedelago, ci sarebbe e c'è moltissimo da discutere e non mancheranno occasioni per farlo.

Ma un conto è confrontarsi su questo e un conto è vedere tutti i politici trasversalmente accusare i grillini di essere dei sovversivi nichilisti e poi occuparsi della villa di Montecarlo di An mentre il Paese è in piena crisi sociale, economica e ambientale. Il MoVimento a 5 Stelle ha fatto un passo di piena democrazia: ha deciso di misurarsi all'interno delle regole democratiche attraverso le elezioni, sarà quella l'arena nella quale biosognerà confrontarsi con le lorio idee e le loro parole d'ordine. Una sfida che guarda da subito la sinistra.

Una sfida positiva a partire dalla contestazione delle cose che non convincono, dalle cosiddette "parole d'ordine" del Movimento che poi declinate sui vari meetup tali rischiano di non essere più tali. Senza considerare che la formula delle "parole d'ordine" storicamente è poi molto difficile da mettere in pratica e a volte addirittura tragica.

Contraddizioni in seno al popolo, diceva qualcuno in tempi lontani, che toccheranno anche ai grillini non appena si troveranno a praticare l'infido campo della politica ed ancor più quello dell'amministrazione: a partire dall'energia va detto che l'apertura alle rinnovabili che apparirebbe scontata vede distinguo a profusione sui territori: l'eolico sì, no, forse; il fotovoltaico sì, no, forse; il compostaggio sì, no, forse. Purtroppo anche l'idea che Grillo ha ribadito ieri e cioè alleanze con i partiti no, ma con i cittadini e tutti i comitati sì, parte dall'assunto che tutto quello che si muove è buono in sé, e che a noi non convince per niente. Abbiamo visto muoversi in questi anni movimenti di cittadini contro l'istituzione di parchi ed aree protette, contro gli zingari e gli immigrati... e poi magari li abbiamo trovati a protestare contro elettrodotti, discariche o rigassificatori...

Ma i partiti, la sinistra, non dovrebbero disconoscere al Movimento a 5 Stelle un pregio innegabile: è riuscito, pare, a smuovere una parte di elettorato disilluso fino al rigetto, che probabilmente non sarebbe nemmeno andato più a votare, andando ad occupare uno spazio vuoto lasciato (ahinoi) dai ritardi, dall'inconsapevolezza e dallo scarso coraggio della sinistra. Non ruberà, crediamo, molti voti al Pd e men che meno alla destra o al centrodestra. Colmerà invece in parte o in tutto, lo spazio lasciato libero dalla sinistra che in questa fase avrebbe potuto e dovuto vivere una rivincita (viste le sue battaglie e la sua storia) e che invece è scomparsa, come inabissata nel suo glorioso passato e nel suo inconcludente e impaurito presente.

Grillo e il suo movimento sono il sintomo, non la malattia, di un sistema partitico senza più partiti, che quand'erano "vivi" e davvero di popolo, avevano una capacità di elaborazione e di analisi e di proposte che non avrebbe concesso spazio all'idea di un Movimento dove ognuno conta per uno e ognuno è leader di sé stesso (parole di Grillo). L'elaborazione è lasciato così al solo Grillo che non è un leader, ma di certo ha una grossa influenza sul Movimento che comunque ci pare sia nella sostanza un partito. Ma d'altronde la condizione leaderistica del Pdl fa impallidire quella di Grillo (a volte anche dal punto di vista comico) e negli altri partiti la venuta di leader forti e carismatici è invocata come quella di un Messia salvifico.

Un wiki-partito, un partito 2.0 o chiamiamolo pure Movimento che ha ambizione di portare 20 persone in parlamento. Che rappresentano una parte, visto che se Berlusconi ha vinto le elezioni significa che almeno qualcuno di quelli che ancora va a votare lo ha fatto per lui e per il suo schieramento.

Noi che - in cuor nostro - vorremmo che le nostre idee di una riconversione ecologica dell'economia trovassero patria anche in un partito di sinistra segnatamente in grado di essere maggioranza nel Paese - sembrerà un paradosso - guardiamo con curiosità al MoVimento che ha nella rete e nei movimenti di protesta la sua forza maggiore ma anche la sua possibile deflagrante debolezza futura. Ma probabilmente Grillo non pensa ad un futuro molto lontano, ha acceso la miccia di un petardo politico spettacolare che rischia di far crollare un edificio già minato da altre più potenti bombe, da un populismo di destra che ha cambiato e sfigurato il volto dell'Italia, compromettendone la coesione sociale, la solidarietà e il rispetto per l'ambiente come bene comune. Che ora ci sia un Movimento che riesce a fare del "populismo" partendo dall'esatto contrario è un fatto, se non una speranza, una cosa che la sinistra e il centro-sinistra farebbero bene a prendere sul serio, cominciando a riparlare con la propria gente, invece di esorcizzarlo sui rissosi talk-show televisivi, dove tutti i gatti e tutta la politica sono diventati grigi.

da http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=6838

domenica 26 settembre 2010

Ecco il solare galleggiante, è il primo al mondo


di Maurizio Bologni

E' stato realizzato su un lago per garantire basso impatto ambientale e 70.000 euro di risparmio I pannelli funzionano come girasole: seguono i raggi e assicurano una resa superiore del 30%.

Eccolo l'impianto fotovoltaico galleggiante, installato per la prima volta al mondo nella tenuta della cantina Petra della Holding Terra Moretti a Suvereto (LI) . Siamo agli ultimi ritocchi. Entrerà in funzione tra qualche giorno. Garantirà autosufficienta energetica all'azienda di Vittorio e Francesca Moretti. Averlo realizzato sul lago assicura un buon impatto ambientale (l'invaso è a valle in un luogo nascosto), senza compromettere l'utilizzo dello specchio d'acqua per le finalità di irrigamento e d'emergenza anti incendio.

L'impianto fotovoltaico di Petra, realizzato da Sartori BlueHitech di Padova e Moretti Real Estate, è un prodigio di alta tecnologia. Fluttua sul laghetto di raccolta delle acque piovane. I pannelli ruotano e seguono i raggi garantendo una resa del 30% superiore alla media. Producono 200 kilowatt, assicurano un risparmio di 70.000 euro sui costi di gestione e anticipano di un paio di mesi l'impianto a La Badiola e all'andana di Castiglione della Pescaia (500 kilowatt e risparmio annuale di 200.000 euro) che è della stessa proprietà.

(da La Repubblica/Firenze )

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/09/24/news/ecco_il_solare_galleggiante_il_primo_al_mondo-7397326/

sabato 25 settembre 2010

Si avvia la lunga strada verso la costruzione di una casa comune di tutti gli ecologisti italiani

100 firme e un appello: “ Io cambio!” per la Costituente Ecologista

Si avvia la lunga strada verso la costruzione di una casa comune di tutti gli ecologisti italiani

Con una conferenza stampa a Roma è stato presentato l’appello, che vede i Verdi come promotori iniziali e varie firme del mondo ambientalista, della cultura, della scienza, della comunicazione, di varie esperienze locali e civiche che si dichiarano disponibili a dare il loro contributo a questo processo.

" Vogliamo dare il nostro contributo alla nascita di una moderna e ampia aggregazione ecologista, civica e democratica che - come accade in Europa con i significativi successi delle forze ecologiste - sappia affrontare questo insieme di problemi unendo in una nuova stagione di impegno civile e politico le migliori intelligenze, esperienze, associazioni, realtà politiche e sociali in un movimento federato che costruisca anche una nuova credibilità in politica degli ecologisti italiani. Vogliamo costruire insieme un nuovo soggetto politico che sia costituito da una rete locale e nazionale, aperta, libera e plurale, e che sappia rivolgersi, trasversalmente e senza gli antichi confini ideologici, a tutti i cittadini e a tutte le cittadine, che sappia parlare ai più giovani, che li sappia incontrare e coinvolgere, per rispondere positivamente alla domanda di cambiamento e di partecipazione che viene dal nostro Paese e al grido di aiuto che sale dal nostro Pianeta, con voci innumerevoli, di ogni specie vivente.

Fra i firmatari oltre ai Verdi Bonelli e Boato il ricercatore Mario Tozzi, noto per la sua presenza anche in importanti trasmissioni in TV, Domenico Finiguerra fra i fondatori del movimento Stop al consumo di Territorio, Guido Viale sociologo ed economista nonché esponente in gioventù del movimento del ’68, Fabrizia Pratesi presidente di Equivita, l'economista Loretta Napoleoni , la regista Francesca Comencini, la musicista Daniela Petracchi, Maurizio Di Gregorio del Gruppo Cinque Terre, Marco Boschini educatore e coordinatore della associazione dei Comuni Virtuosi, Giuliano Tallone presidente della Lipu, Luca Mercalli notissimo meteorologo valsusino, e tanti altri.

L’appello termina dando appuntamento ad un primo incontro a metà ottobre seguito dall’annuncio della venuta in Italia il 18 novembre, a sostegno di questo processo, di Cohn Bendit, uno dei leader di Europe Ecologie in Francia e Presidente del gruppo dei verdi ed ecologisti al Parlamento Europeo

La lettura dell’appello e la possibilità di aggiungere la propria firma sono possibili andando sul sito:
http://www.costituentecologista.it/

La conferenza stampa può essere ascoltata su:
http://www.radioradicale.it/scheda/311605



da http://www.gruppocinqueterre.it/node/659

mercoledì 22 settembre 2010

Sinalunga: Energie rinnovabili tra luci ed ombre


Sarà questo uno degli argomenti trattati al convegno “Energie Rinnovabili”, sabato 25 settembre al teatro Ciro Pinsuti di Sinalunga

energierinnovabili250Fotovoltaico, eolico e biomasse rappresentano davvero una valida alternativa alle fonti energetiche tradizionali? Se ne parlerà sabato 25 settembre, al convegno dal titolo “Energie rinnovabili” presso il teatro comunale Ciro Pinsuti di Sinalunga.

L’evento organizzato dal Comune di Sinalunga, in collaborazione con l’Associazione di Esperti in Legislazione Ambientale e con il Dipartimento di Diritto dell’Economia dell’Università di Siena, con il contributo della Regione Toscana è rivolto a tecnici e professionisti che operano sul territorio. Ingegneri, architetti, responsabili per aziende del settore ambientale, responsabili di uffici tecnici e amministratori pubblici troveranno nel seminario un valido strumento di arricchimento formativo.

Dopo un breve saluto, alle 9,30, del sindaco di Sinalunga, Maurizio Botarelli e del vicesindaco con delega all’ambiente, Riccardo Agnoletti il convegno entrerà nel vivo. Alle 10, Sandro Vannini, moderatore dell’iniziativa, darà il via al convegno introducendo Massimiliano Montini, presidente dell’associazione esperti in legislazione ambientale. Montini tratterà il tema “Le energie rinnovabili nel contesto del diritto ambientale italiano ed europeo”.

A seguire Eros Bacci, docente di Ecotossicità, analizzerà luci e ombre delle energie rinnovabili. Alle 11,15, dopo un breve coffee break, Loredana Torsello responsabile del Centro Internazionale per il Trasferimento dell’Innovazione Tecnologica sulle Energie Rinnovabili affronterà il tema delle biomasse e Graziano Cucciolini, responsabile della direzione tecnico commerciale Gestione Energetica, chiuderà il seminario parlando del fotovoltaico.

Alle 12,30 sempre all’interno del convegno verrà presentata alla cittadinanza l’Ecocard. L’innovativa card magnetica, voluta dal Comune di Sinalunga, permetterà entro pochi mesi ai cittadini di accedere direttamente alla banca dati dell’Ecosportello. In questa maniera sarà quindi facile e veloce aver informazioni e assistenza fiscale e burocratica sulla realizzazione di progetti eco-compatili o sulla riqualificazione dal punto di vista energetico della propria abitazione o azienda.

La partecipazione al seminario è assolutamente gratuita. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Comune di Sinalunga ai numeri 0577/635244 – 0577/63511, scrivere all’indirizzo di posta elettronica innovazione.qualita@comune.sinalunga.si.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o visitare il sito www.comune.sinalunga.si.it

da http://www.sienafree.it/index.php?option=com_content&view=article&id=14347:energie-rinnovabili-piu-luci-o-piu-ombre-se-ne-parla-a-sinalunga&catid=291:ambiente-ed-energia&Itemid=554

domenica 19 settembre 2010

Inaugurata Siena Solar Nanotec


Energie rinnovabili: inaugurata Siena Solar Nanotech


Taglio del nastro questa mattina a Colle Val d'Elsa per l'azienda che punta sul fotovoltaico di nuova generazione
Il sindaco Paolo Brogioni: “Per il nostro territorio un giorno storico che ci riporta con fiducia alle origini”


sienasolarnanotech-inaugurazione“Quella di oggi è in qualche modo una giornata storica per Colle val d'Elsa, perché segna un ritorno al passato che può proiettarla di nuovo in avanti. Prima ancora che sulla produzione artistica, l'industria colligiana del vetro fu inizialmente orientata ad usi scientifici: ripartire da qui per guardare al futuro è decisamente un fattore che dà fiducia”. Con queste parole Paolo Brogioni, sindaco di Colle ha salutato questa mattina l'inaugurazione in località San Marziale della sede operativa di Siena Solar Nanotech, azienda che punta allo sviluppo di film sottili per il fotovoltaico di nuova generazione. Una realtà che è figlia del progetto del professor Carlo Taliani, senese di origine e oggi direttore di ricerca del Cnr di Bologna oltre che presidente di Siena Solar Nanotech, tra i maggiori esperti internazionali di nanoscienze e nanotecnologie dei materiali organici e inorganici.

Proprio Taliani ha aperto questa mattina l'evento inaugurale, caratterizzato da una folta presenza di figure istituzionali ed imprenditoriali, e dagli interventi del presidente di Sistema Imprese Centro Italia Massimo Abbagnale, del rappresentante di Confindustria nazionale – commissione sviluppo sostenibile - Luigi Borri e del direttore generale di Siena Solar Nanotech Gianpiero Tedeschi, che ha illustrato nei dettagli il brevetto “Pulsed Plasma Deposition” su cui la neonata azienda punta a valorizzare il vantaggio competitivo per facilitare la produzione di pannelli fotovoltaici a costo abbattuto.

da: http://www.sienafree.it/index.php?option=com_content&view=article&id=14281:energie-rinnovabili-inaugurata-siena-solar-nanotech&catid=291:ambiente-ed-energia&Itemid=554

venerdì 17 settembre 2010

L'essere umano è un ecosistema

L'essere umano è un ecosistema a tutti gli effetti, tanto più equilibrato e funzionante, quanto più in grado di armonizzare sinergicamente pensieri ed emozioni, mente e corpo, relazioni con sé stesso e con gli altri, donando e restituendo così al mondo la propria testimonianza personale viva e concreta, ancor prima di idee, teorie, costruzioni intellettuali che rischiano di rimanere sterili e puramente formali se non supportate dalla pratica del vivere e del sentire.
Marta Fontanelli

mercoledì 15 settembre 2010

alexander langer nel 1994

Ogni volta che rileggo questo passaggio del 1994 di Langer mi chiedo come sia stato possibile e sia ancora possibile il disastro a cui siamo arrivati.
Leggo e se penso che la prospettiva è "il nuovo ulivo"....


Pietro Del Zanna


"Una riedizione della coalizione progressista o di altri consimili cartelli non riuscirà a convincere la maggioranza degli italiani a conferirle un incarico di governo. Ci vuole una formazione meno partitica, meno ideologica, meno verticistica e meno targata "di sinistra". Ciò non significa che bisogna correre dietro ai valori ed alle finzioni della maggioranza berlusconiana, anzi. Occorre un forte progetto etico, politico e culturale, senza integralismi ed egemonie, con la costruzione di un programma ed una leadership a partire dal territorio e dai cittadini impegnati, non dai salotti televisivi o dalle stanze dei partiti. Bisogna far intravvedere l'alternativa di una società più equa e più sobria, compatibile con i limiti della biosfera e con la giustizia, anche tra i popoli. Da molte parti si trovano oggi riserve etiche da mobilitare che non devono restare confinate nelle 'chiese', e tantomeno nelle sagrestie di schieramenti ed ideologie. Ma forse bisogna superare l'equivoco del 'progressismo': l'illusione del 'progresso' e dello 'sviluppo' alla fin fine viene assai meglio agitata da Berlusconi."

martedì 14 settembre 2010

ex Electrolux, una riconversione a rischio

da http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=6631&mod=greentoscana

[ 13 settembre 2010 ] Economia ecologica | Energia

ISI (ex Electrolux) a un passo dal baratro: la politica compia i suoi passi

Federico Gasperini

FIRENZE. Rischia davvero di andare in fumo la riconversione industriale della Isi di Scandicci (Ex Electrolux) con conseguente perdita di posti di lavoro e abbandono di un progetto (quella della realizzazione di pannelli solari) che pare avere poco fortuna solo in questa parte di territorio della Toscana. Infatti il mercato è in crescita e sono molte le imprese che o direttamente o attraverso riconversioni ecologiche puntano sul settore, per poi avere successo.

A Scandicci invece dopo le "incertezze" degli ultimi mesi c'è stata anche la doccia fredda con il Cda dell'azienda che ha dichiarato di non voler attuare nessuna ricapitalizzazione. In molti sono ormai a sostenere che c'è necessità di voltare pagina ed individuare nuovi soggetti imprenditoriali affidabili che credano in questo progetto tutt'ora valido. «L'Italia dei Valori raccoglie la preoccupazione e fa proprio l'invito dei lavoratori e dei sindacati della ex Electrolux a far sì che il progetto di riconversione, che potrebbe davvero rappresentare un virtuoso modello di uscita dalla crisi per molte altre realtà in difficoltà, non naufraghi- ha dichiarato Roberto Rizzo responsabile Dipartimento Lavoro-Welfare dell' Idv Toscana- Per questo, è necessario accelerare l'individuazione di nuovi soggetti imprenditoriali e sostenere un investimento da parte di Fidi Toscana affinché non ci siano ricadute occupazionali ma, al contrario, perché si possa realizzare quello che dovrebbe essere un modello di sviluppo su cui contare».

L'Idv fa sapere che nei prossimi giorni presenterà un atto per sollecitare un intervento da parte della Regione, nel tentativo di superare questa fase buia di inaffidabilità, tornare a valorizzare il progetto e dare risposte precise ai lavoratori che da cinque anni si barcamenano tra promesse, ammortizzatori sociali e corsi di formazione.

«L'appello che rivolgiamo al mondo dell'imprenditoria è che, se ci sono davvero nuovi soggetti intenzionati a investire nel progetto tramite l'appoggio di Fidi Toscana, questo è il momento di farsi avanti» ha concluso Rizzo.

Ricapitalizzazione saltata, stabilimento chiuso, stipendi nel migliore dei casi pagati a singhiozzo, proprietà che non mantiene gli impegni e che annuncia un "riassetto organizzativo" traducibile anche in smobilitazione, è il quadro che hanno davanti le istituzioni risollecitate dai consiglieri di Rifondazione comunista in provincia di Firenze, Andrea Calò e Lorenzo Verdi: «le istituzioni locali regione Toscana, provincia di Firenze, comune di Scandicci sono chiamate inevitabilmente ad assumere un ruolo guida e a far valere i loro poteri affinché si profili responsabilità sociale dell'impresa e soprattutto chiarezza immediata sul futuro del siti produttivo».

martedì 7 settembre 2010

una semplice domanda a Monica Frassoni

In Spagna è in corso il tentativo di costruire una forza politica che riunisca tutti gli ecologisti (sulla scia di ciò che sta avvenendo in molti paesi, europei e non):
http://www.publico.es/335135/germina/partido/verde
La co-presidente dei Verdi europei ed ex europarlamentare Monica Frassoni commenta la notizia con entusiasmo, dicendo che sta lavorando per questo.

Domanda:
Ma in Italia siamo figli di un Dio minore?

Pietro Del Zanna

domenica 5 settembre 2010

Tirrenica: Più degli impatti ambientali potè il denaro



da http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=6503



[ 3 settembre 2010 ] Aree protette e biodiversità | Mobilità sostenibile | Urbanistica e territorio

Tirrenica: progetto troppo costoso, l'autostrada torna sulla vecchia Aurelia?

Alessandro Farulli

LIVORNO. Più degli impatti ambientali potè il denaro, anzi la sua mancanza? Pare di sì, se verrà confermata la notizia che la Tirrenica sarà sovrapposta alla vecchia Aurelia per tutto il tratto toscano salvo, forse, il tratto di Orbetello. E così dopo 42 anni di discussione vuoi vedere che la parola fine sull'autostrada Tirrenica la mette proprio lo Stato?

Sì perché il Sole24Ore oggi dà la notizia che in questo modo il costo dell'opera passerebbe da 3.7 miliardi a 2.2. Il presidente della Regione Rossi già sul Sole dice che per lui è una doccia fredda, per noi invece no e neppure per Legambiente che, a grenreport, commenta attraverso le parole di Edoardo Zanchini:

«Questo segnale che arriva dopo quello di Sat già dato per il Lazio, dimostra come per ragioni economiche si arrivi a soluzioni di buon senso. Siamo convinti che un approccio come questo, ovvero la scelta di utilizzare la vecchia Aurelia anche in Toscana, soprattutto in zone come Orbetello e Magliano, dove l'austrada sarebbe stato un autentico scempio, sia senz'altro è buona notizia».

Se così finirà, è dimostrato che più di tutto il resto, ovvero gli impatti ambientali, sono i soldi a fare la differenza. Il risultato sarà, speriamo, lo stesso, ma il segnale non è incoraggiante sul piano culturale.

«Aimè no, purtroppo sono solo i soldi che fanno più dell'impatto ambientale e della coscienza ambientalista. L'importante però è che ora la Regione e la Provincia si siedano a un tavolo per capire come cambiare questo progetto. E' finito il tempo della difesa a tutti i costi di un progetto che non sta in piedi nemmeno economicamente, ma c'è un'altra cosa che va aggiunta».

Dica.

«Lavorando sull'Aurelia si potrà dare un'accelerata anche ai cantieri, fermando gli espropri e sanando finalmente le tratte più pericolose e trafficate, perché va ribadito che attualmente quella strada è strada pericolosissima».

L'imbarazzo bipartisan è grande, visto che sulla nuova autostrada si era stretto un patto di ferro tra l'ex assessore regionale Conti - il cui merito nell'operazione era solo quello di averne previsto la migliore ambientalizzazione - e quello che venne da lui soprannominato il "compagno" Matteoli, il ministro delle infrastrutture. Ma la politica dimostrerebbe di credere davvero nell'austerità che predica se ritornasse indietro sulla Tirrenica e non sempre si fa brutta figura dando ragione agli ambientalisti (e a diversi amministratori locali), a volte cambiare opinione è un segno di intelligenza e flessibilità che la politica italiana sembra essersi dimenticata, soprattutto quando si tratta di cose concrete come le grandi opere non sempre utili.

giovedì 2 settembre 2010

Arcipelago toscano


L’Arcipelago, Pianosa e il parco

di Renzo Moschini

L'assessore Anna Rita Bramerini è intervenuta molto opportunamente sulle ‘troppe idee rimaste sulla carta' per Pianosa e anche di quelle che è bene ci siano rimaste. Intanto all'Elba si fa sempre più serrato il confronto tra le istituzioni locali sul futuro dell'isola a cui sono stati dedicati anche alcuni libri che hanno il merito di rendere comunque meno vaghi i termini del dibattito. Tra le specificità della situazione spicca ovviamente quella appunto di essere un'isola a cui una legge nazionale ormai stagionata come la 426 fa riferimento ( appunto le piccole isole) ma che è stata sostanzialmente ignorata anche per altri aspetti ( coste, alpi, appennino) e che ora troppi continuano ad eludere.

Così le vicende elbane restano chiuse in una dimensione ‘locale' e al massimo e molto faticosamente regionale come ci ha ricordato l'intervento dell'assessore Bramerini. Che la mancanza di riferimenti alle responsabilità dei governi nazionali sia mera furbizia o meno per scaricare su altri le colpe non cambia il quadro. Oggi non c'è dimensione locale specie se si tratta di piccole isole (ma anche grandi) che può eludere le sue connessioni ed intrecci con il contesto nazionale ed anche comunitario. Non vale insomma solo per la pastorizia sarda. Ma io vorrei cogliere e soffermarmi sulle connessioni istituzionali che il dibattito apertosi sembra cogliere soltanto in parte. Se non sbaglio c'è anche chi ha pensato ad una provincia elbana per dare ai vari comuni un referente più affidabile. Curiosa ipotesi nel momento in cui si sta mettendo mano alla smantellamento di alcune piccole province proliferate negli ultimi anni proprio in isole come la Sardegna.

D'altronde anche per i comuni specie se piccoli ci si sta chiedendo e da tempo se non sarebbe opportuno trovare forme di collaborazione più efficaci in grado di stabilire con la provincia, la regione ed anche Roma confronti in cui si sia in grado parlare una sola lingua a prescindere dalle diverse maggioranze di governo. Un solo comune nell'isola è un'altra delle ipotesi che è tornata a far discutere. L'idea che ognuno è padrone in casa propria come declama un giorno si e l'altro pure la Lega è, infatti, una balla niente affatto federalista. Casa propria all'Elba è anche il Santuario dei cetacei una dimensione internazionale e soltanto qualche buontempone può pensare di gestire in proprio le megattere e la foca monaca.

Tutto ciò è tanto più evidente se si considera che un punto caldo del confronto in atto riguarda nientemeno che la prospettiva di passare da 30.000 e 60.000 residenti magari dediti ai casinò e altre amenità del genere.

Ora tra le ipotesi meno strampalate che circolano vi è innegabilmente quella che guarda alla regione con la speranza che lì si possa istituire una sorta di ufficio per l'Elba al cui tavolo possano sedere tutti i soggetti interessati. Questa ricerca volta a superare l'isolamento e ancor più la frammentazione sembra ignorare però -o quasi- il ruolo locale-nazionale che può e deve giocare il parco nazionale dell'Arcipelago e il suo piano. Che la questione sia sovente da qualcuno liquidata con l'argomento che si tratta di roba calata dall'alto non fa più neppure sorridere. Il piano del parco è stato approvato dalla regione che approva e mette becco anche nei piani regolatori o sulla apertura di una strada. Il piano del parco offre all'Elba la possibilità di mettere becco significativamente anche in vicende appunto restate sulla carta come Pianosa, Montecristo e molto altro. Sono cose che le amministrazioni elbane di destra o di sinistra che siano possono permettersi il lusso di ignorare? Il parco come ormai conferma una consolidata esperienza e non solo in Italia è strumento fortemente aggregante specialmente per i comuni che attraverso la Comunità del parco possono essere coinvolti in scelte dalle quali altrimenti sarebbero tagliati fuori. …..

Assalto a Pianosa:il parco nazionale diffida un'agenzia di viaggi

Nei giorni scorsi Pianosa è nuovamente balzata agli onori della cronaca per un assalto turistico, fatto di trucchi e violazione dei regolamenti che prevedono un massimo di 250 sbarchi giornalieri e che Ente parco e comune di Campo nell'Elba non riescono a contrastare. Infatti il sistema si basa su un sistema di prenotazioni online che è stato fin da subito "occupato" da un paio di agenzie di viaggi che si sono accaparrate quasi tutti i posti disponibili per l'estate 2010.

Neanche le proteste e gli articoli apparsi sulla stampa nei giorni scorsi hanno portato a più miti consigli chi cerca di forzare le regole facendosele in proprio. Il Corpo forestale dello Stato a ha segnalato al Parco altri sforamenti nei numeri di visitatori.

Oggi è apparso all'Albo dell'Ente parco un provvedimento della direttrice Franca Zanichelli che, partendo dai verbali del Cfs e dalle segnalazioni di un'agenzia di viaggi che diceva che il 23 agosto e il primo settembre aveva deciso di portare più gente di quanto consentito a Pianosa per "problemi operativi al proprio sistema di prenotazione", diffida l'agenzia dal proseguire in un atteggiamento che viola tutti gli accordi presi e le delibere del Parco.

La Zanichelli ritiene le scuse portate dall'Agenzia Bruno Viaggi non idonee «a giustificare il superamento delle portate regolarmente prenotate in quanto oltre a dipendere da proprie carenze operative, configura una sistematica violazione della regolamentazione di accesso all'isola di Pianosa, determinando una lesione della concorrenza tra le agenzie regolarmente accreditate, nonché il continuo superamento del contingentamento stabilito dall'Ente in 250 visitatori giornalieri».

Inoltre le continue violazioni al regolamento per Pianosa stanno caricando gli uffici del Parco di un aggravio di procedure amministrative e i continui articoli che appaiono sui giornali a causa della mancata osservanza delle regole stanno provocando un serio danno all'immagine del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, per non parlare delle altre agenzie ed operatori che protestano per quanto sta accadendo a Pianosa.

Quindi la direttrice del Parco, rifacendosi anche ad un recente provvedimento che riguarda proprio il reiterarsi di illeciti circa il mancato rispetto della regolamentazione di accesso a Pianosa, diffida l'Agenzia Bruno Viaggi «Ammonendo che ogni ulteriore violazione comporterà l'immediata sospensione cautelare e la successiva revoca dell'accreditamento al sistema di booking on line per la prenotazione degli accessi all'isola di Pianosa e Giannutri».

da www.greenreport.it 2 settembre 2010