lunedì 14 novembre 2011

Maxiemendamento: quanto ci costa la stabilità. Ecco il testo integrale

di Leonardo Iacobucci *

Il testo del maxiemendamento: la ricetta della stabilità, e soprattutto su chi e quanto pesa.

Innanzitutto la prima cosa che balza agli occhi a chi scorra velocemente “l’indice” è che ci sono talmente tanti provvedimenti non aventi nulla a che fare con la crisi che verrebbe voglia di citare Di Pietro nella sua massima più nota. E sinceramente io non credo a chi sostiene che “ce lo impone l’Europa” ; è verissimo che, per come è stato costruito l’euro (strumento utile ma fatto male) siamo praticamente governati dalla BCE, ma è pur vero che non vedo come, ad esempio, possa interessare il nostro sistema pensionistico alla BCE stessa. Ci hanno, a torto o a ragione, semplicemente chiesto di risanare il debito pubblico. Ma se l’Italia un giorno si svegliasse (quando???) e decidesse di iniziare a ridurre il debito pubblico eliminando davvero la marea di privilegi ingiusti, applicando un sistema fiscale più equo e redditizio per le casse dello Stato e combattendo efficacemente l’evasione fiscale, non credo che la BCE avrebbe qualcosa da ridire.

Ma andiamo con ordine (limitatamente ai punti più interessanti).

All’art. 4 bis troviamo il tema pensioni: in sostanza cresce l’età per andare in pensione. Nel 2026 sarà di 67 anni.

Art. 4 ter: dismissione del patrimonio pubblico. In altre parole lo Stato è ai saldi di fine stagione. Si finirà, come già successo numerose volte sotto governi di ogni colore politico, per svendere beni a favore di privati che poi li riaffitteranno a Stato ed enti pubblici (se l’Inps vende lo stabile dove si trova non può certo mettere i suoi sportelli sotto un gazebo). Ci troveremmo, nel giro di pochissimi anni, azzerato il tesoretto (già svalutato) proveniente dalle vendite stesse. (NB. I beni di valore inferiore ai 400.000 euro sarano alienati con TRATTIVA PRIVATA!).

Art. 4 quinquies: riduzione del debito pubblico degli enti locali (vendite di beni e tagli a servizi, in sostanza).

Art. 4 sexies: contiene «Liberalizzazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica». Vi ricorda niente? Tipo ad esempio il servizio idrico? Si, proprio quello per il quale milioni di italiani si sono pronunciati a giungo dichiarandosi contrari alla privatizzazione.

Art. 4 undecies : c.d “burocrazia zero”. In teoria dovrebbero essere aiuti per cittadini e nuove imprese. In realtà di chiaro ed evidente ci sono solo disposizioni, ad esempio, che agevolano l’evasione fiscale tramite la possibilità per le SRL di redigere i loro bilanci tramite uno “schema semplificato” o che riducono di fatto gli organi di controllo societari.

Art. 4 terdecies: si prevede la mobilità per i dipendenti pubblici che lavorano in enti o uffici in eccedenza di personale. L'amministrazione deve verificare la «ricollocazione totale o parziale del personale» in altri uffici compresi nell'ambito della stessa Regione, anche ricorrendo a strumenti di flessibilità di orario o a contratti di solidarietà. I dipendenti che non possono essere ricollocati vanno "in disponibilità" con un'indennità dell'80% e l'indennità integrativa speciale per un massimo di 24 mesi.

Art. 4 quinquiesdecies e sexiesdecies: incentivi di defiscalizzazione per le infrastrutture. Peccato che ci sia un intero articolo dedicato alla Tav Torino-Lione: si stabilisce anche il reato grave (ai sensi dell art.682 del codice penale, arresto da tre mesi a un anno) per chi si introduca nel cantiere o ostacoli il passaggio allo stesso. Il cantiere diventa sito militare.

Art. 4 noviesdecies: lavoro, giovani e donne. Tre anni di azzeramento contributivo per le piccole imprese che utilizzano giovani con contratti di apprendistato, facilitazione per l’occupazione femminile, e norme per rilanciare il telelavoro. Per finanziare gli interventi è previsto l’aumento di un punto per i contributi della gestione separata (quella dei co.co.co e dei co.co.pro). Cioè per far lavorare i soggetti più deboli si tassano di più i soggetti più deboli che già lavorano. Mi sembra giusto!

Art. 4 quinquies et vicies: spese di giustizia. In sostanza aumentano vertiginosamente le spese legali nei processi.

Infine, per farla breve, per quei pochi che sono arrivati a legger fin qui, il testo contiene anche:

-Carburanti: aumentano le accise.
-Terremoto dell’Aquila: i terremotati dovranno restituire le tasse sospese dal 1°gennaio 2012 per un importo del 40% e in 120 rate. Umbria e Marche ebbero trattamento analogo, ma cominciarono a restituire le tasse sospese dodici anni dopo il sisma, non tre.

-Anas: dal 1° gennaio 2012 trasferisce tutte le sue partecipazioni a Fintecna.

* da asinichevolano.altervista.org             12 novembre 2011

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