[ 21 dicembre 2010 ] Urbanistica e territorio
Le politiche del territorio e l'interessante laboratorio pisano (grazie anche al parco)
Renzo Moschini
PISA. Dall'assemblea di Vecchiano sul nuovo regolamento urbanistico comunale si possono trarre utili e interessanti spunti per un dibattito politico-istituzionale che interessa il territorio ‘pisano' nella sua accezione più ampia e incrocia aspetti di un confronto anche regionale che procede tra varie turbolenze ma anche omissis.
Recentemente commentando la presentazione del piano strutturale pisano e i PIUSS su una rivista cittadina avevo rilevato criticamente che stranamente il parco non vi figurava con il ruolo che gli spetta. E devo dire che anche per quel tanto che ho letto del congresso provinciale del Pd anche lì avevo notato qualche silenzio di troppo. Ma qui potrei sbagliarmi.
A Vecchiano invece cosa abbia significato e significhi la presenza del parco, il suo piano per tanti versi anticipatore di scelte al tempo davvero coraggiose, lo si è ancora una volta toccato con mano.
Voglio dire senza entrare ora in particolari che si è avuta la chiara percezione che le istituzioni locali che ne fanno parte -Vecchiano in particolare- ne sono rimaste ‘segnate' nel modo più serio.
Insomma quegli indirizzi sono ancora una importante bussola che conferma -ecco un aspetto di grande attualità su cui è calata un po' la tela anche in Toscana- che i parchi costituiscono anche sotto il profilo della aggregazione e collaborazione intercomunale quanto di più avanzato vi è oggi su piazza.
Insomma quegli indirizzi sono ancora una importante bussola che conferma -ecco un aspetto di grande attualità su cui è calata un po' la tela anche in Toscana- che i parchi costituiscono anche sotto il profilo della aggregazione e collaborazione intercomunale quanto di più avanzato vi è oggi su piazza.
E proprio per questo l'attacco a cui sono sottoposti oggi tutti i parchi senza eccezione alcuna rappresenta una insidia molto seria anche per gli enti locali che vedono messo in discussione e a rischio uno strumento estremamente specializzato e qualificato che non solo agli enti locali non toglie nulla ma ha dato e dà molto.
A Vecchiano si è parlato giustamente di assetto idrogeologico, di bacini come quello del Serchio. Ma cosa sarebbe oggi un piano strutturale per questo territorio senza ciò che si è riusciti a mettere su pezzo a pezzo con il Canale dei Navicelli, la Golena, il litorale grazie soprattutto al piano del parco?
E qui si incrocia il dibattito regionale che ha preso avvio con la nuova giunta regionale. Un dibattito come abbiamo visto non facile perché dell'eredità della vecchia giunta sono parecchie le cose da rivedere e tra queste sicuramente il ruolo dei parchi la cui nuova legge non riuscì a tagliare il traguardo.
E qui si incrocia il dibattito regionale che ha preso avvio con la nuova giunta regionale. Un dibattito come abbiamo visto non facile perché dell'eredità della vecchia giunta sono parecchie le cose da rivedere e tra queste sicuramente il ruolo dei parchi la cui nuova legge non riuscì a tagliare il traguardo.
Ora si tarda però a metterci mano e anche in documenti recenti si trovano ancora omissis che figuravano già nel PIT e nella legge del 2005. In conclusione non vedo ancora neppure in sede politica oltre che istituzionale una nuova e adeguata messa a registro di questi aspetti urgenti e non più rinviabili.
Devo dire che anche chi - come gli Ecodem che si dice avrebbero dovuto fare da battistrada su questo terreno - mi sembrano poco affaccendati su questo. Il che fra l'altro conferma che dentro i partiti non c'è posto oggi per ‘partitini' con deleghe non assegnabili a nessuno. Vecchiano da questo punto di vista insegna molto.
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