martedì 18 gennaio 2011 19:06 da: http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=104964
La Regione Toscana ha approvato nuove regole anti smog, adeguandosi a quanto stabilito dalla direttiva Ue 2008/50/CE recepita, con ritardo, dall'Italia nel 2010. Con le nuove regole si modificano i criteri per valutare la qualità dell'aria.
La novità di maggior rilievo riguarda la modalità di calcolo dei limiti del Pm10: da ora in avanti, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se misurato dalle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti "siti di fondo urbano" ("all’interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell’esposizione della popolazione urbana generale" dice la direttiva Ue), quelli cioè dove si può registrare "un’esposizione media" della popolazione allo smog, e quindi non più dalle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico.
A questo fine, la Regione ha disegnato una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densità di abitazioni, di industrie e del traffico. A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Il risultato dell'incrocio dei dati è stato l'individuazione di una serie di zone omogenee soggette a un maggior rischio di superamento dei Pm10 e su questa base è stata concordata (con Arpat e province) la nuova rete regionale della qualità dell'aria formata da 32 centraline.
L’altra novità riguarda le giornate di superamento di Pm10 oltre le quali è necessario intervenire con provvedimenti antismog. La delibera regionale considera che, superato il quindicesimo giorno di sforamento, i comuni toscani devono intervenire con provvedimenti che vanno dall'incentivazione dell'uso dei mezzi pubblici, alla limitazione dell'uso del mezzo privato fino alla riduzione temporanea dell'uso del riscaldamento o il blocco del traffico, a seconda dei casi. Ma potranno intervenire anche prima se lo riterranno opportuno. In caso di inadempienza dei sindaci, la Regione potrà esercitare il potere sostitutivo.
"Questa è l'occasione per avviare un nuovo corso con i comuni e far sì che a rivelazioni certe e tecnicamente valide sulla qualità dell'aria, facciano seguito interventi efficaci da parte dei comuni e, quando occorre, interventi contingibili e urgenti" ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini.
Con la nuova normativa vengono inoltre individuati i comuni "sentinella" in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme che forniscono informazioni per gestire l'emergenza. Sono 14 i comuni in totale, di cui 8 nella provincia di Firenze (Bagno a Ripoli, Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano), uno nell'area Pistoia-Prato (Montale), quattro nel Valdarno pisano e nella piana lucchese (Capannori, Lucca, Porcari e Montecatini terme) e infine Viareggio.
Nell'occasione, la Regione ha sollecitato il Governo ad adottare provvedimenti che limitino la velocità a 90 km/h sui tratti autostradali in prossimità dei centri urbani.
In un comunicato stampa diffuso dalla Rete No Smog Firenze (Città Ciclabile, Fare Verde, Fiab FirenzeInBici, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, sTraffichiamo Firenze, Terra!), si afferma la contrarietà al provvedimento che riguarda le centraline "urbane-fondo".
"A Firenze il Pm10 ritornerà nei limiti di legge e non ci sarà più bisogno di ordinanze antismog dei sindaci e di blocchi del traffico!" Sarebbe questo il risultato delle nuove regole previste dalla Regione, secondo le associazioni e i gruppi delle Rete No Smog Firenze. "Se le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog - sostengono le associazioni - non saranno più quelle di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse ("urbane-traffico") ma dei giardini di Boboli e di viale Bassi ("urbane-fondo"), il Pm10 non sarà più un problema a Firenze!" Se si mettono a confronto gli ultimi dati disponibili di Arpat degli anni 2008 e 2009, sostiene No Smog, si nota che a Gramsci i giorni di superamento del Pm10 sono stati rispettivamente 98 e 88, a Ponte alle Mosse 88 e 82, mentre a Bassi 33 e 23 e a Boboli 19 e 13. Quindi nelle centraline di "fondo" il Pm10 risulta 3-5 volte minore di quelle "traffico" e diventa così "legale", perchè non sfora e non supera il limite annuo dei 35 giorni consentiti dalla Unione Europea. "E così i fiorentini potranno respirare un'aria migliore - conclude ironicamente Rete No Smog - ma il sindaco dovrà invitare i cittadini a percorrere di meno le strade con traffico e a frequentare di più i giardini di Boboli!"
La novità di maggior rilievo riguarda la modalità di calcolo dei limiti del Pm10: da ora in avanti, il superamento delle polveri sottili diventa significativo solo se misurato dalle stazioni di rilevamento installate nei cosiddetti "siti di fondo urbano" ("all’interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell’esposizione della popolazione urbana generale" dice la direttiva Ue), quelli cioè dove si può registrare "un’esposizione media" della popolazione allo smog, e quindi non più dalle stazioni collocate nelle strade di maggior traffico.
A questo fine, la Regione ha disegnato una mappa della Toscana sovrapponendo le caratteristiche geografiche delle aree alla pressione subita dalla densità di abitazioni, di industrie e del traffico. A questi dati sono state aggiunte le informazioni meteoclimatiche. Il risultato dell'incrocio dei dati è stato l'individuazione di una serie di zone omogenee soggette a un maggior rischio di superamento dei Pm10 e su questa base è stata concordata (con Arpat e province) la nuova rete regionale della qualità dell'aria formata da 32 centraline.
L’altra novità riguarda le giornate di superamento di Pm10 oltre le quali è necessario intervenire con provvedimenti antismog. La delibera regionale considera che, superato il quindicesimo giorno di sforamento, i comuni toscani devono intervenire con provvedimenti che vanno dall'incentivazione dell'uso dei mezzi pubblici, alla limitazione dell'uso del mezzo privato fino alla riduzione temporanea dell'uso del riscaldamento o il blocco del traffico, a seconda dei casi. Ma potranno intervenire anche prima se lo riterranno opportuno. In caso di inadempienza dei sindaci, la Regione potrà esercitare il potere sostitutivo.
"Questa è l'occasione per avviare un nuovo corso con i comuni e far sì che a rivelazioni certe e tecnicamente valide sulla qualità dell'aria, facciano seguito interventi efficaci da parte dei comuni e, quando occorre, interventi contingibili e urgenti" ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini.
Con la nuova normativa vengono inoltre individuati i comuni "sentinella" in cui esiste il rischio di superamento dei valori limite di Pm10 e delle soglie di allarme che forniscono informazioni per gestire l'emergenza. Sono 14 i comuni in totale, di cui 8 nella provincia di Firenze (Bagno a Ripoli, Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano), uno nell'area Pistoia-Prato (Montale), quattro nel Valdarno pisano e nella piana lucchese (Capannori, Lucca, Porcari e Montecatini terme) e infine Viareggio.
Nell'occasione, la Regione ha sollecitato il Governo ad adottare provvedimenti che limitino la velocità a 90 km/h sui tratti autostradali in prossimità dei centri urbani.
In un comunicato stampa diffuso dalla Rete No Smog Firenze (Città Ciclabile, Fare Verde, Fiab FirenzeInBici, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, sTraffichiamo Firenze, Terra!), si afferma la contrarietà al provvedimento che riguarda le centraline "urbane-fondo".
"A Firenze il Pm10 ritornerà nei limiti di legge e non ci sarà più bisogno di ordinanze antismog dei sindaci e di blocchi del traffico!" Sarebbe questo il risultato delle nuove regole previste dalla Regione, secondo le associazioni e i gruppi delle Rete No Smog Firenze. "Se le centraline di riferimento per il monitoraggio dello smog - sostengono le associazioni - non saranno più quelle di viale Gramsci e via Ponte alle Mosse ("urbane-traffico") ma dei giardini di Boboli e di viale Bassi ("urbane-fondo"), il Pm10 non sarà più un problema a Firenze!" Se si mettono a confronto gli ultimi dati disponibili di Arpat degli anni 2008 e 2009, sostiene No Smog, si nota che a Gramsci i giorni di superamento del Pm10 sono stati rispettivamente 98 e 88, a Ponte alle Mosse 88 e 82, mentre a Bassi 33 e 23 e a Boboli 19 e 13. Quindi nelle centraline di "fondo" il Pm10 risulta 3-5 volte minore di quelle "traffico" e diventa così "legale", perchè non sfora e non supera il limite annuo dei 35 giorni consentiti dalla Unione Europea. "E così i fiorentini potranno respirare un'aria migliore - conclude ironicamente Rete No Smog - ma il sindaco dovrà invitare i cittadini a percorrere di meno le strade con traffico e a frequentare di più i giardini di Boboli!"
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